JESI – È un vero boom di domande per iscrivere i bambini di Jesi all’asilo nido comunale: sono ben 119 le domande inoltrate. Un po’ di ansia per l’imminente ripartenza del servizio con tutte le novità delle linee guida del Ministero connesse alle normative sanitarie anti-covid, ma anche la volontà di fare bene per i bambini e per le famiglie.
All’asilo nido comunale Oscar Romero di via XX Luglio, c’è fermento. L’assessore ai Servizi Educativi del Comune Marisa Campanelli insieme alla coordinatrice psicopedagogica del Comune Romina Pulita hanno incontrato le educatrici per fare il punto sulle novità e per capire come riorganizzare il servizio.
«Quest’anno – dice l’assessore – abbiamo 50 famiglie in lista d’attesa (contro le 97 dello scorso anno) per iscrivere i loro bambini al nido comunale. Di queste, 25 iscrizioni di famiglie monoreddito sono già state assorbite. Le restanti, con gli assestamenti e l’oscillamento delle iscrizioni, pian piano verranno soddisfatte. Nessuno resterà fuori». In questa nuova fase, si stringe ancora di più il rapporto tra le istituzioni scolastiche e le famiglie, sul piano della corresponsabilità educativa.
«Siamo tutti chiamati a un patto di aiuto – lancia un appello l’assessore Campanelli – per far sì che i bambini vengano portati a scuola senza sintomi influenzali, sebbene prima dell’ingresso venga misurata la febbre, è bene non correre rischi e non ingenerare spiacevoli problemi». Cambia la gestione degli spazi, i bambini saranno divisi in gruppi. Novità anche per la mensa e per il riposino quotidiano.
I bambini saranno divisi in gruppi composti sempre dagli stessi elementi e con un educatore di riferimento, sempre lo stesso. Si dovrà evitare l’interazione con gli altri gruppi. E niente scambio di giocattoli.
«Gli educatori sono fissi per evitare il principio di intersezione – sottolinea la psicopedagoga Romina Pulita – abbiamo fatto di tutto per fornire al meglio un servizio alle famiglie. Un primo “rodaggio” positivo lo abbiamo avuto con il servizio estivo, in cui abbiamo notato proprio la grande gioia e voglia dei bambini di vivere la socialità dopo tanti mesi chiusi in casa con solo i genitori».