JESI – Resta un solo ospite positivo al Covid nella casa di riposo di Jesi di via Gramsci. Il focolaio emerso lo scorso novembre – e che aveva registrato anche due decessi- era arrivato a contare 25 contagi fra gli anziani. Di quel gruppo, fa parte quest’ultimo utente non ancora negativizzatosi. Il dato è emerso in sede di presentazione, da parte del presidente Matteo Marasca e del direttore Franco Pesaresi, dei principali obiettivi per il 2021 dell’Azienda Servizi alla Persona, l’Asp Ambito 9.
Le risorse da gestire ammonteranno a 23,7 milioni, 1,6 in più rispetto all’anno scorso. Il punto è stato fatto anche sulla campagna vaccinale contro il Covid. «Siamo in attesa di comunicazioni in merito dall’Asur – ha spiegato Pesaresi- per ora il vaccino è arrivato solo ad una minoranza del personale e non agli ospiti delle strutture». Asp gestisce le case di riposo di Jesi, Apiro, Staffolo, Cingoli. Proprio per quanto riguarda gli anziani il 2021 prevede, dice Marasca: «l’appalto dei lavori per l’ampliamento della Casa di Riposo e il potenziamento, situazione dell’emergenza Covid permettendo, delle attività relazionali e di animazione in favore degli ospiti». In vista il nuovo Centro Alzheimer di via Finlandia, per 20 utenti.
Nel contrasto a disagio e povertà, pronti 200 mila euro di contributi diretti e indiretti per circa 300 beneficiari, mentre nel 2020 il fondo di garanzia appositamente istituito ha permesso di evitare otto sfratti. Per l’indigenza estrema di chi è senza un tetto, l’Asp coordina a livello provinciale il “piano freddo” dei mesi inverali per i senza fissa dimora, cui partecipa la jesina Casa delle Genti.
Sul settore disabilità si lavorerà col progetto “Dopo di Noi”, che prevede un nuovo appartamento dove sperimentare una vita autonoma, e con esperienze di inclusione tramite lo sport. Mentre per il Centro per l’autismo “Azzeruolo” non si vede ancora una stabilizzazione dell’esperienza: per ora prorogata dalla Regione per otto mesi, fino ad agosto prossimo, la sperimentazione.
Pensa ai minori il “pronto intervento sociale” volto a tutelare «quanti si trovano nella necessità di essere collocati in sicurezza o inseriti in comunità, al di fuori dell’orario degli uffici». E la gestione dell’accoglienza dei migranti, che vede l’Asp impegna per circa 500 soggetti fra 22 Comuni con l’ex progetto Sprar (oggi Siproimi) si arricchirà, con risorse che arriveranno a bilancio per un milione di euro, della specifica accoglienza di minori stranieri non accompagnati.