JESI – Individuati e denunciati i vandali dell’Hemingway cafè. Sono due giovani di 21 e 22 anni residenti a Jesi, nessun precedente. Forse quella doveva essere una bravata o forse quando hanno divelto i divisori esterni del locale erano ubriachi. In ogni caso, sono stati inchiodati alle loro responsabilità grazie a una minuziosa indagine degli agenti del Commissariato di Jesi.
Si sono infatti concluse le indagini sui danneggiamenti degli arredi esterni del locale in piazza delle Monnighette a settembre e ottobre (https://www.centropagina.it/jesi/movida-fuori-controllo-danni-piazza-monnighette/) quando questi partecipanti alla “movida violenta” avevano spaccato i divisori in legno del dehors, esposti alla pubblica fede. Fortunatamente lo scaltro titolare Davide Zannotti, suo malgrado non nuovo a episodi di microcriminalità come furti, atti vandalici e danneggiamenti, aveva dotato il suo locale di un sistema di telecamere di videosorveglianza. Delle spycam che già in passato, messe a disposizione delle forze dell’ordine, avevano permesso di inchiodare un ladro di alcolici e che stavolta, in mano agli agenti del Commissariato di Jesi, sono state utilissime a indirizzare la ricerca dei vandali.
Le immagini delle telecamere mostravano infatti, nel dettaglio, due giovani che a più riprese, si avvicinavano all’esercizio commerciale danneggiato, rompendo a mani nude i divisori in legno. Due episodi, ma commessi con le stesse modalità. Dalle immagini emerge anche che quel baccano aveva svegliato i residenti, i quali affacciati alle finestre, intimavano loro di smetterla e per tutta risposta, venivano bersagliati con un lancio di pezzi di legno raccolti da terra. I danni provocati ammontavano a diverse migliaia di euro, ma a questo si accompagnava il disagio di residenti e operatori commerciali costretti a vivere queste situazioni con comportamenti illeciti, quasi ogni weekend.
L’attività di indagine si è concretizzata con l’acquisizione delle immagini della videosorveglianza dell’Hemingway stesso ma anche di altri privati, per dare la misura degli spostamenti nell’area del centro storico dei due ragazzi autori del danno. Dall’attenta analisi dei filmati, sono stati estrapolati dei fotogrammi con i volti e gli indumenti indossati. I fotogrammi dei volti sono stati inseriti in un sistema di software di riconoscimento facciale (come quello utilizzato a Milano per la recentissima individuazione degli autori delle violenze sessuali di gruppo a Capodanno) che nel dettaglio, effettua delle misurazioni antropometriche dei soggetti e dei loro dettagli somatici fornendo delle ipotesi di identificazione. In relazione alla presenza sul territorio delle probabilità così acquisite, gli uomini del Commissariato di Jesi hanno richiesto all’autorità giudiziaria alcuni decreti di perquisizione che, eseguiti, hanno consentito il sequestro degli indumenti indossati dai due autori dei reati. Si tratta di un 21enne (W.A.) disoccupato, residente a Jesi e di un giovane di origine nordafricana (D.A.), 22 anni, residente anch’egli a Jesi. Non hanno particolari trascorsi giudiziari. Sono stati denunciati per danneggiamento aggravato in concorso.