JESI – Allarme tra i lavoratori della Cnh di Jesi, dove si sta prefigurando il ridimensionamento della produzione, dei turni di lavoro e il possibile ricorso agli esuberi. Nello stabilimento dove si è passati dai 17mila trattori del 2022 ai 12.400 realizzati nel 2023, l’azienda ha prospettato ieri ai sindacati locali un ulteriore calo degli degli ordinativi.
«Nell’incontro – riferiscono in una nota congiunta le segreterie provinciali della Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Aqcf – l’azienda ha comunicato di voler modificare l’organizzazione del lavoro passando dal doppio turno ad un unico turno giornaliero finalizzato al recupero dei costi sul 2024. Inoltre ci hanno informato che il mercato dal 2021 ad oggi ha subito una flessione del 25% con un probabile ulteriore calo per il 2024. Per l’azienda questa situazione è diventata strutturale in quanto non si ipotizzano miglioramenti nei prossimi due o tre anni per cui vogliono sostituire l’ammortizzatore sociale ordinario con uno strumento straordinario e dichiarare degli esuberi».
Per i sindacati, non può essere messo in discussione il doppio turno. «Il turno unico aumenterebbe il numero degli esuberi, e visto l’andamento ciclico del settore lo stabilimento verrebbe depotenziato perdendo la sua capacità di tornare a lavorare a doppio turno. Temiamo fortemente che in futuro i trattori da produrre non saranno più portati a Jesi».
«Le difficoltà oggi ci sono – chiariscono i rappresentanti dei lavoratori – ma non si può perdere la capacità produttiva attuale dello stabilimento nel rispetto dei lavoratori e delle lavoratrice, ma anche per una responsabilità sociale sul nostro territorio dove lo stabilimento Cnh è il sito produttivo più grande».
Lunedì 4 marzo i lavoratori si incontreranno in assemblea, in vista di un nuovo incontro con l’azienda l’indomani. I sindacati chiedono intanto alla Cnh di «togliere immediatamente dal tavolo la questione del turno unico; solo ciò permetterebbe di aprire un confronto nel merito per trovare soluzioni condivise. Altrimenti metteremo in campo tutte le iniziative possibili e proclameremo lo stato di agitazione di tutte le maestranze».
Sul possibile ridimensionamento della produzione e dei turni di lavoro nello stabilimento della Cnh a Jesi, anticipata ieri dall’azienda ai sindacati, interviene anche il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo. «Sono a conoscenza della delicatezza della situazione del gruppo Cnh e ho contatti frequenti con azienda, rsu e rappresentanze sindacali – fa sapere il primo cittadino -. Con tutti ho avuto modo di parlare anche quest’oggi. C’è un confronto tra le parti ed un aggiornamento è previsto per martedì prossimo. Mi auguro che possa essere l’occasione utile per poter poi arrivare ad una definizione di due obiettivi che ritengo fondamentali: la salvaguardia del lavoro e il mantenimento dello stabilimento di Jesi quale ‘production plant’ di riferimento nell’organizzazione aziendale di Cnh».