Jesi-Fabriano

Banca Marche, il percorso per gli indennizzi. «Ma la battaglia non è finita»

«Stiamo riportando a casa il 30% di quanto perduto dagli azionisti, ci stiamo anche preparando ad affrontare la lotta per il restante 70%». Dal 22 agosto via alle domande per il rimborso: «ecco le insidie»

JESI – «Stiamo riportando a casa il 30% di quanto perduto dagli azionisti privati di Banca Marche. Un risultato importante ma ci stiamo anche preparando ad affrontare la lotta per il restante 70%». Così l’avvocato Corrado Canafoglia e le associazioni Azionisti Privati Banca Marche, Dipendiamo Banca Marche e Unione Nazionale Consumatori Marche dopo il via libera in Gazzetta Ufficiale all’attuazione del Fondo indennizzo Risparmiatori per quanti hanno perduto i loro averi nelle crisi e nei crack bancari che hanno investito gli istituti Banca Marche, CariFerrara, CariChieti, Banca Etruria e le venete Veneto Banca e Popolare di Vicenza.

Un via libera ottenuto in extremis. «Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria ha firmato l’ultimo decreto il giorno prima che il vice premier Matteo Salvini annunciasse la crisi di governo». Ma ora, pronto il portale dedicato (anche se deve ancora essere pienamente attivato), può partire la presentazione delle istanze. «Una fase operativa che presenta alcune piccole insidie – evidenziano Canafoglia e i consiglieri dell’associazione Azionisti Privati Banca Marche – è per questo che continueremo ad assistere i risparmiatori nel rush finale. Insidie che si nascondono nei tanti documenti richiesti e nell’articolazione della domanda, da presentare solo telematicamente. Questo non deve portare al rigetto delle istanze».

Dal 22 agosto e per 180 giorni si possono presentare le domande per il rimborso: 30% del valore d’acquisto delle azioni fino ad un massimo di 100 mila euro, 95% per gli obbligazionisti. Gli azionisti dal reddito imponibile annuo al di sotto dei 35 mila euro o dal patrimonio mobiliare al di sotto dei 100 mila non dovranno passare per la “procedura dell’arbitrato semplificato”. Ma dovranno essere presentati documenti, «e ce ne sono, ne abbiamo ottenuti anche di riservati» spiega l’avvocato Canafoglia, che attestino che chi ha presentato l’istanza ha subito «violazioni massive o individuali delle regole di correttezza e trasparenza nell’acquisto di obbligazioni subordinate o azioni».

Bruno Stronati e Enrico Filonzi dell'associazione Azionisti Privati Banca Marche
Bruno Stronati e Enrico Filonzi dell’associazione Azionisti Privati Banca Marche

Nell’erogazione degli indennizzi precedenza alle cifre inferiori ai 50 mila euro, quel 30% delle vecchie azioni Banca Marche verrà rimborsato in un triennio. «Pronti a rientrare nelle Marche 400 milioni di euro, sbilanciati su azioni Banca Marche ma anche di Veneto Banca e Banca Etruria. Siamo riusciti a ottenere che restassero fuori dai rimborsi quanti le banche coinvolte le hanno in qualche modo gestite e i loro parenti e poi le Fondazioni bancarie. Siamo invece riusciti a far entrare negli indennizzi chi le azioni Banca Marche le aveva acquistate da altri istituti e poi gli eredi dei coinvolti». Convinti che la battaglia non finisca qui. «Quello che si è verificato qui è stato un problema “di sistema”, anche di chi non ha controllato. Per questo ci si batterà anche per il restante 70%».

Erano 44 mila gli azionisti Banca Marche, 1.300 quelli soci della associazione Azionisti Privati Banca Marche rappresentata in sala da Enrico Filonzi, Bruno Stronati, Carla Scuppa, Maurizio Mariani. «Ci attende un lavoro duro per garantire l’assistenza ai nostri soci nel percorso per ottenere l’indennizzo, invitiamo a prendere contatto con noi per capire come è possibile ottenere aiuto».