ROMA – Una 40ina di posti di lavoro tra i colletti bianchi della Beko Europe a Fabriano salvati dopo l’ultimo faccia a faccia tra i rappresentanti dei sindacati Fim, Fiom, Uilm, Uglm e della newco turco/americana, avvenuto oggi pomeriggio nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma.
Una riunione tecnica che è stata incentrata sugli esuberi degli enti di staff e di ricerca. Gli esuberi dichiarati da Beko sono stati ridotti da 678 a 600, «ma si resta evidentemente a un livello assai elevato che chiediamo di rivedere alla luce anche di alcune decine di assunzioni che la multinazionale ha programmato nella divisione R&S del lavaggio in Turchia», hanno dichiarato i rappresentanti delle parti sociali.
Non si è entrati nello specifico della suddivisione territoriale, «ma se le percentuali date nello scorso incontro, vale a dire con il 43% degli esuberi localizzato nel Fabrianese, questa discesa odierna, significherebbe 35-40 dipendenti in meno», evidenzia Pierpaolo Pullini, componente della segreteria della Fiom di Ancona e responsabile per il distretto economico-produttivo di Fabriano.
Quindi a conti fatti, 180 esuberi tra i colletti bianchi degli enti di staff e di ricerca presenti nel Fabrianese. Ricapitolando per le Marche: 80-100 esuberi a Comunanza; 250 circa a Fabriano, 68 lavoratori del sito di Melano e, appunto, i circa 180 impiegati, dirigenti, quadri.
Immediata la risposta delle Rsu e dei sindacati territoriali degli impiegati di Fabriano che hanno proclamato uno sciopero di un’ora, dalle 12 alle 13, per le sedi impiegatizie per il 3 marzo con manifestazione davanti la sede Beko di viale Aristide Merloni, alla presenza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, del sindaco di Fabriano Daniela Ghergo e del vescovo della Diocesi Fabriano-Matelica Francesco Massara.
«Sarà l’occasione per far sentire di nuovo la voce degli impiegati alla stampa regionale e nazionale dopo la conferma dei 600 esuberi su 1.529 in Italia, di cui 226 localizzati a Fabriano, con la cancellazione dell’R&D lavaggio di viale Campo Sportivo e del forte ridimensionamento delle funzioni centrali di viale A. Merloni», scrivono i rappresentanti sindacali. «Non ci sarà accordo tra azienda e parti sociali senza soluzione per gli impiegati, questo è il mantra che accompagnerà la trattativa nelle prossime settimane al Ministero», si conclude la nota, invitando tutte le istituzioni del territorio, le associazioni di categoria e la popolazione “a partecipare”.
La vertenza Beko
Per i sindacati, inoltre, oltre al numero degli esuberi complessivi, i punti da superare per arrivare a un accordo quadro sono anche gli strumenti per rendere socialmente sostenibili gli esuberi stessi, «nonché gli impegni industriali per tutti gli stabilimenti e la definizione di un percorso credibile di reindustrializzazione per Siena».
In quest’ultimo caso, visto il coinvolgimento delle istituzioni, «chiediamo un approfondimento specifico affinché si trovi una soluzione frutto di leale collaborazione fra tutte le parti», si conclude la nota unitaria delle parti sociali. Dal punto di vista della newco turco/americana a parlare è Maurizio David Sberna, direttore Relazioni Esterne di Beko Europe.
«Anche l’incontro di oggi è stato molto approfondito e costruttivo, con grande spirito di collaborazione emerso da tutte le parti al tavolo. Al prossimo incontro, in programma il 14 marzo alle 10:30 al Mimit, ci auguriamo possiamo ulteriormente procedere verso una conclusione condivisa della vertenza che possa offrire risposte efficaci ed evitare ulteriori perdite alle attività italiane del Gruppo».