JESI – Il primo Centro residenziale per persone affette da disturbi dello spettro autistico delle Marche, l’Azzeruolo di via Roncaglia a Jesi, è realtà. Stamattina il taglio del nastro, alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, del sindaco Massimo Bacci e di buona parte della sua Giunta, del direttore generale dell’Asur Alessandro Marini e di tanti professionisti dei settori sanitario e sociale che negli anni hanno lavorato al progetto, del vescovo don Gerardo Rocconi. Ma soprattutto alla presenza di tanti prossimi utenti del Centro e loro familiari, emozionati e commossi per una storia che inizia concludendone un’altra, iniziata oltre quindici anni fa per avere l’Azzeruolo.
Lo ha evidenziato la signora Carla Raffaeli, chiamata a parlare in rappresentanza delle famiglie dall’assessora ai servizi sociali del Comune di Jesi Marialuisa Quaglieri. «E’ stata una grande fatica– ha detto Raffaeli- ho bussato a tante porte, cortese ma “rompiscatole” e mi hanno aperto. Grazie alle istituzioni che hanno fatto la loro parte. L’abbiamo fatto con la speranza che tutti questi ragazzi possano avere una vita migliore. E la mia speranza è che questo non sia un Centro chiuso. Ma che queste persone siano portate in città, inserite nella società e nel mondo del lavoro, integrate».
Il Centro, residenziale, è una prima sperimentazione regionale che ospiterà 9 persone. Prima e nel corso della cerimonia, la musica del violino del maestro Marco Santini. Reciproco l’apprezzamento per il lavoro svolto fra il sindaco di Jesi Massimo Bacci e il presidente Ceriscioli. «Jesi è nel cuore delle Marche– dice Ceriscioli– facile individuare qui la sede adeguata per un centro regionale. Straordinaria la collaborazione trovata ogni volta nel Comune. Il Centro è una risposta al diritto delle famiglie di sapere che potranno affidare le loro persone care ad una struttura di qualità». Mentre Bacci ricorda: «Grazie al presidente Ceriscioli, con lui ottenuti risultati su Alzheimer e autismo e in futuro per i posti di Rsa che mancavano a Jesi. Percorso lunghissimo ma non ci fermiamo: si lavora per ampliare l’attività a quella di Centro diurno».
Quanto al nome, l’assessora Quaglieri spiega: «L’azzeruolo è una pianta che può sembrare ruvida, con le sue spine. Una pianta dimenticata che, se curata, sboccia e diventa bellissima. E’ il nome giusto, per quanti qui troveranno una casa».