FABRIANO – La crisi della Beko e la vertenza Fedrigoni agitano Fabriano.
Quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo): questo l’impatto del Piano industriale presentato da Beko Europe, newco controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al 25% dagli americani di Whirlpool, a Fabriano. Per Fedrigoni, invece, a rischio 195 dipendenti della società Giano srl, società attiva nel ramo delle carte d’ufficio che cesserà ogni attività commerciale e produttiva a partire dal primo gennaio 2025, oltre a una cinquantina dell’indotto. A conti fatti in 12 mesi rischiano di scomparire oltre 600 posti di lavoro.
Ed ecco allora che l’amministrazione scende in campo, cercando di offrire non facili rassicurazioni. «Ci aspettano giorni difficili, settimane difficili. Per i lavoratori, per il futuro della nostra città. Questo crea fibrillazione, perché i problemi sono tanti. A tutti quelli ordinari si aggiungono quelli della prospettiva del lavoro nel nostro territorio che non ci aspettavamo con queste dimensioni e questa tempistica», queste le parole del sindaco Daniela Ghergo. «Ma io voglio rassicurare la città, tutti i miei concittadini: l’amministrazione c’è, continua a fare il suo lavoro onorando il mandato ricevuto dai cittadini. Ha serrato i ranghi e sta lavorando a testa bassa, con un impegno ancora maggiore».
E poi l’inevitabile confronto a petto in fuori che ogni amministratore fa guardando al passato: «La macchina comunale, che abbiamo ereditato in condizioni di grande difficoltà, ha ripreso a funzionare e molti risultati sono visibili, molti lo saranno – continua Ghergo -. Abbiamo cantieri fermi da anni che sono ripartiti, manutenzioni che abbiamo ripreso dopo anni di abbandono, uffici riorganizzati che rappresentano l’immagine di quello che il Comune sarà nei prossimi mesi, quando sarà aperta una struttura polifunzionale dedicata interamente all’accoglienza dei cittadini: una struttura aperta: ai cittadini, alle loro necessità, con tempi certi. Questi passaggi richiedono tempo perché le riorganizzazioni sono sempre complesse, ma i risultati che stiamo ottenendo con la professionalità dei dirigenti, degli impiegati e degli operai comunali sono motivo di orgoglio e ci fanno guardare con più ottimismo ai compiti amministrativi che l’attuazione del programma richiede».
E poi un richiamo all’unità: «L’amministrazione comunale e io personalmente ci facciamo garanti che ciò che abbiamo indicato nel programma elettorale verrà realizzato, e lo sarà nei tempi del mandato. In momenti così complessi da gestire, è doveroso raccogliere suggerimenti e anche critiche costruttive. Ma ciò che non deve e non può mancare, da parte di tutte le forze politiche, economiche e sociali della città, è l’unità. I momenti difficili possono essere affrontati e superati solo da comunità coese e unite, dove i distinguo e i particolarismi lasciano il posto al perseguimento del bene di tutta la comunità. E noi siamo una comunità unita. Lo dimostra la partecipazione e la solidarietà nei confronti dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro sia con il gruppo Fedrigoni che con Beko».
Ghergo invita a un patto per la città e a scendere in piazza: «Così possiamo salvarci. Tutti. Ma serve un patto per la città. Che vuol dire ritrovarsi insieme, uniti nelle lotte che contano. Che sono quelle per la difesa della nostra identità, della dignità del lavoro e dei posti di lavoro. Ed è per questo che invito tutti, cittadini, lavoratori, pensionati, a scendere in strada ed in piazza alla manifestazione sindacale regionale che si terrà a Fabriano la mattina di venerdì 29 novembre e a tutte quelle attività e manifestazioni che organizzeremo. Ed è per questo che sollecito le istituzioni regionali e quelle governative a fare la loro parte, come noi stiamo facendo la nostra, affinché il diritto di impresa non dimentichi i lavoratori. Coerenza, tenacia, sacrificio: per andare avanti insieme, stare vicino a chi si trova ad affrontare difficoltà inaspettate, e trovare soluzioni. Perché questo è quello che la nostra città, che tanto ha dato alla regione e al paese in termini di lavoro e sviluppo, si merita».
Ghergo sollecita tutti a stringersi per lottare insieme per il futuro di Fabriano: «Il sindaco, l’amministrazione, gli uffici comunali, la maggioranza di governo, ci sono e sapranno farsi carico di questo momento difficile e delle responsabilità che ne derivano. Questo fine settimana abbiamo acceso le luminarie natalizie in città, anticipando il momento tradizionale, perché volevamo che la città fosse illuminata e sentisse il calore della solidarietà di tutti. Giochiamo tutti con la stessa maglia, quella della città di Fabriano: consapevoli che le sfide che dovremo affrontare nelle prossime settimane saranno molto difficili, ma consapevoli anche che faremo di tutto per affrontarle per trovare il modo per dare un futuro alla nostra città. E lo faremo. Uniti».