JESI – “Generazioni future. Una legge per difendere i beni comuni”: mercoledì prossimo 15 maggio, alle 18 alla Casa del Popolo di via XXIV Maggio, il professor Ugo Mattei sarà a Jesi, ospite del CDC Jesi e Vallesina – Comitato Territoriale Beni Comuni “Stefano Rodotà”, per un incontro dibattito in cui illustrare il contenuto della proposta di Legge di Iniziativa Popolare a supporto della quale è già partita in tutta Italia, e anche in città, la raccolta di firme. Riprendendo le conclusioni della Commissione parlamentare presieduta da Stefano Rodotà del 2007, la proposta di legge vorrebbe inserire nel Codice Civile la categoria dei Beni Comuni in aggiunta a quelli, già presenti, dei beni Pubblici e Privati. Ugo Mattei, oggi professore di Diritto Internazionale e Comparato nell’Università di California a San Francisco e professore di Diritto Civile all’Università di Torino, di quella commissione era stato vice presidente, collaborando con Stefano Rodotà. «Si tratta- spiega Enzo Beccaceci, presidente del CDC Jesi e Vallesina – Comitato Territoriale Beni Comuni “Stefano Rodotà”- di adeguare finalmente in tema di Beni Comuni il Codice Civile, che è del 1942, ai Principi della Costituzione, che è del 1948».
Le firme si raccolgono già, muniti di un documento di identità, nel Comune di Jesi (presso la segreteria, tutti i giorni) e nei Comuni della Vallesina presso gli uffici dell’Anagrafe nei giorni di apertura. Si potrà firmare anche mercoledì in occasione dell’incontro col professor Mattei. «Ma poi- spiega Beccaceci- passato il periodo pre-elettorale per il voto europeo del 26 maggio, inizieremo anche con la raccolta nei banchi pubblici all’aperto. Obiettivo arrivare alle 50 mila firme in tutta Italia entro i primi del prossimo mese di luglio. A quel punto, la proposta arriverebbe al Governo per dare seguito al percorso interrottosi nel 2007».
Spiegano i promotori della raccolta: «La definizione di Bene Comune, secondo questa proposta di legge è “beni funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali della persona”. Essi si individuano in tutte quelle risorse naturali materiali, come acqua, aria, terra e altro, o immateriali come l’etere, il lavoro, l’istruzione, la sanità e così via che possono garantire l’applicazione dei principi costituzionali che salvaguardano la tutela della persona, rispetto alla logica di mercato. Per garantire questi diritti, i Beni Comuni e la gran parte dei Beni Pubblici, secondo questa proposta, non possono essere alienati. Una riforma di questo tipo sarebbe fondamentale e urgente a salvaguardia delle generazioni future dal pericolo della vendita delle proprietà pubbliche, già iniziata da alcuni anni da parte dello Stato in tutte le sue espressioni, centrali e locali. I bilanci non possono essere quadrati a discapito delle generazioni future. Noi pensiamo che il tema della buona gestione dei beni comuni e pubblici debba aggregare tutte le persone che si riconoscono nella Costituzione italiana e, in maniera particolare, negli articoli che valorizzano la persona rispetto alle logiche di mercato».
Per chi volesse collaborare o approfondire la tematica può farlo contattando il 340 6693006 oppure entrando nel sito nazionale del Comitato Popolare di difesa dei Beni Pubblici e Comuni “S. Rodotà”