Jesi-Fabriano

Jesi, ripulita lapide in memoria dei partigiani Armando Magnani e Primo Panti

In occasione del 25 aprile e dell'80° della Liberazione, ripulita la lapide in ricordo dei partigiani fucilati da un plotone fascista l'8 e il 9 febbraio del 1944

lapide in memoria dei partigiani Armando Magnani e Primo Panti
Lapide in memoria dei partigiani Armando Magnani e Primo Panti

JESI – Una bella sorpresa ha accolto i partecipanti alla deposizione di corone d’alloro nei luoghi della memoria di Jesi, che tradizionalmente si tiene la vigilia della Festa di Liberazione.

In via delle Orfane hanno infatti ritrovata ripulita e finalmente ben leggibile la lapide commemorativa in memoria dei partigiani Armando Magnani e Primo Panti, qui fucilati da un plotone fascista l’8 e il 9 febbraio del 1944. Attorno alla lapide sono ancora ben evidenti i fori dei colpi di fucile sparati per eliminare i due partigiani.

Armando Magnani, 52 anni, di Belvedere Ostrense dove faceva l’elettricista, venne  arrestato – come ricorda Giuseppe Luconi nel suo libro L’anno più lungo – in quanto trovato in possesso di armi e fucilato alle 10 del mattino dell’8 febbraio: il suo corpo restò abbandonato sul luogo dell’esecuzione fino alle sera.

Lo stesso giorno don Arduino Rettaroli e don Gino Paoletti intervennero in favore di Augusto Bernacchia che i fascisti avrebbero voluto fucilare insieme al Magnani: gli fu risparmiata la vita, ma dovette assistere all’esecuzione del compagno. Il giorno dopo, nello stesso luogo venne fucilato, verso le ore 17, Primo Panti, muratore jesino trentenne catturato in un rastrellamento a Staffolo.

La pulizia della lapide che ricorda l’eccidio di Magnani e Panti era, come ricorda il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, «un impegno che avevo già richiesto da consigliere comunale nel 2018 con una apposita mozione. Abbiamo fatto in modo che trovasse concretezza in occasione delle celebrazioni del 25 aprile e l’80° della Liberazione. Si tratta di una testimonianza autentica di grande valore storico e politico. Il ricordo delle tante giovani vite andate perse in Italia, nella nostra epoca più buia. Era una cosa giusta da fare, l’abbiamo fatta».

Proprio in occasione dell’80° della Liberazione, oltre alla pulizia della lapide dedicata a Magnani e Panti, è stato ripulito il monumento ai caduti dei giardini pubblici e ripristinata la staccionata attorno al monumento che ricorda i martiri del 20 giugno con l’eccidio di Montecappone.

E domani, giorno della Liberazione, il programma delle celebrazioni proseguirà secondo il programma previsto, con la messa al campo presso i giardini pubblici in programma alle 10.30, la successiva formazione del corteo con partenza all’Arco Clementino e arrivo in Piazza Indipendenza dove vi sarà l’onore ai caduti e gli interventi istituzionali.