Jesi-Fabriano

Risparmiatori Banca Marche, le promesse di Salvini

«Importanti aperture dal Ministero» dice l'avvocato Corrado Canafoglia, componente in qualità di esperto tecnico, dopo la riunione della cabina di regia sul fondo ristoro per i beffati dai crack del credito, presente anche il vice premier

L'avvocato Corrado Canafoglia in tribunale con Enrico Filonzi, presidente dell'associazione azionisti privati Banca Marche, il consigliere Maurizio Mariani e Sandro Forlani, presidente dell'associazione Dipendiamo Banca Marche
L'avvocato Corrado Canafoglia in tribunale con Enrico Filonzi, presidente dell'associazione azionisti privati Banca Marche, il consigliere Maurizio Mariani e Sandro Forlani, presidente dell'associazione Dipendiamo Banca Marche

JESI – «Dalla riunione sono emerse importanti aperture dal Ministero». Lo dice l’avvocato Corrado Canafoglia, coordinatore Marche per l’Unione Nazionale Consumatori, nominato in qualità di esperto tecnico per la vicenda Banca Marche fra i componenti la cabina di regia voluta dal Ministero dell’Economia e Finanze per studiare le modalità di partecipazione, al fondo ristoro annunciato dal Governo, dei risparmiatori beffati dai casi Banca Marche, CariFerrara, CariChieti, Banca Etruria, Veneto Banca e Popolare di Vicenza. La cabina di regia si è riunita e l’avvocato Canafoglia fa il punto: «Il Governo intende inserire nella legge finanziaria 2018 un importo di un miliardo e mezzo di euro da destinare a ristoro dei risparmiatori, azionisti e obbligazionisti subordinati incappati nei crack. All’incontro hanno partecipato il vice premier Matteo Salvini e il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa».

Da sinistra Maurizio Mariani del direttivo della associazione Azionisti Privati Banca Marche, Sandro Forlani presidente di Dipendiamo Banca Marche, il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa e l’avvocato Corrado Canafoglia, dell’Unione Nazionale Consumatori – Marche, in occasione dell’incontro al Ministero

Spiega Canafoglia: «Gli azionisti verranno rimborsati, con possibilità per loro di continuare le azioni giudiziarie che hanno già intrapreso o che intendono intraprendere contro chi ritengono responsabili del crack. La misura del rimborso avverrà tramite acconti ed in base alla disponibilità del fondo. Gli obbligazionisti subordinati verranno indennizzati sino ad un livello dell’85 -95% del capitale investito. Sarà possibile presentare le istanze di accesso al fondo entro il 30 settembre 2019. Siamo riusciti a riportare i risparmiatori di Banca Marche ad essere considerati alla stregua degli altri risparmiatori delle banche venete, posto che sino ad ora venivano trattati come figli di un Dio minore».

Da sinistra Maurizio Mariani e Enrico Filonzi, presidente, del Direttivo dell’Associazione azionisti privati Banca Marche e l’avvocato Corrado Canafoglia dell’Unione Nazionale Consumatori- Marche

Prosegue l’avvocato Canafoglia: «Salvini ha promesso di voler difendere i risparmiatori e la loro possibilità di accedere al fondo ristoro anche di fronte a eventuali dubbi che l’Europa potrebbe sollevare in merito alla qualificazione di tali ristori come “aiuti di Stato”. È chiaro che dalle promesse occorre poi passare ai fatti, nel caso di specie inserire nella legge finanziaria le norme che riportino il contenuto delle proposte discusse nella riunione di ieri. Sappiamo bene che la strada della stesura finale di una legge finanziaria e dei provvedimenti collegati è irta di ostacoli e “manine” ma la cabina di regia sorveglierà affinché tutto vada secondo le rassicurazioni del Governo».

Seduti, da sinistra, il presidente dell’Associazione azionisti privati Banca Marche Enrico Filonzi, l’avvocato Bruno Canafoglia dell’Unione Nazionale Consumatori- Marche, Sandro Forlani presidente dell’associazione di dipendenti Dipendiamo Banca Marche e Bruno Stronati, del Direttivo dell’associazione degli azionisti privati, con alcuni associati in conferenza stampa.

Sottolinea il legale: «È chiaro che tale risultato significherebbe riportare nelle tasche di molti marchigiani il denaro che è stato loro sottratto e questo è l’obiettivo finale a cui si sta lavorando da anni. E comunque non va dimenticato che i risparmiatori marchigiani non erano detentori solo di azioni Banca Marche, ma avevano investito anche in Banca Etruria, Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, per cui la partecipazione al fondo ristoro è un’opportunità estremamente importante per tutti coloro che dall’oggi al domani hanno visto volatilizzare i risparmi di una vita. Per costoro si prospetta una soluzione importante. Non abbasseremo la guardia sino al risultato ottenuto».