Gli azionisti di Ubi avranno due giorni in più per aderire all’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da Intesa Sanpaolo, la prima banca italiana, per assumere il controllo del gruppo bergamasco, la quarta banca del Paese. Rispetto al termine inizialmente previsto, quello di oggi 28 luglio, l’opas si chiuderà giovedì 30 luglio, incluso. Lo ha disposto d’ufficio la Consob, che ieri ha prorogato i termini della negoziazione e ne ha dato comunicazione in tarda serata. Ricordiamo i termini dell’offerta, che comprende una componente di scambio (17 azioni Intesa agli azionisti Ubi che ne porteranno in cambio 10) e una componente cash di 0.57 euro per azione conferita.
Ora è molto probabile che la scalata dei milanesi sui bergamaschi andrà a buon fine, visto che sempre nella serata di ieri (lunedì 27 luglio) i dati di Borsa Italiana hanno registrato il 43,48% le adesioni all’offerta, con un apporto in giornata di oltre il 10,82% del capitale di Ubi, il dato più alto dall’avvio dell’opas.
Negli ambienti finanziari si ritiene molto probabile che l’offerta raggiunga il 66,67% di adesioni. Una quota che consentirà a Intesa Sanpaolo di garantirsi il controllo dell’assemblea straordinaria e procedere alla fusione con Ubi e alla vendita degli sportelli a Bper. L’offerta sarà comunque efficace con le adesioni al 50% più una azione del capitale di Ubi. Intanto, questa mattina, il Car, il patto di sindacato che riunisce alcuni grandi azionisti di Ubi Banca – e che detiene quasi il 19% del capitale sociale della ex popolare di Bergamo – ha deciso di aderire all’opas lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca.
La decisione della Consob sulla proroga della negoziazione arriva dopo i chiarimenti ai rilievi sulla tabella inerente al “Valore del titolo Ubi Banca in base all’offerta di Intesa Sanpaolo” pubblicata sul sito internet dell’ex popolare. Dopo il comunicato stampa di Ubi diffuso ieri con il quale la ex popolare si è adeguata ai rilievi mossi, e considerato che la pubblicazione è «avvenuta – è scritto nella delibera dell’ente – in prossimità della conclusione del periodo di adesione (28 luglio 2020) e che, pertanto, appare necessario consentire agli azionisti di Ubi Banca di disporre di un’informativa completa e corretta per un adeguato periodo di tempo», la Consob ha deciso la proroga del periodo di adesione dell’offerta, avvalendosi del potere ad essa attribuito dall’art. 40, comma 4, del Regolamento Emittenti.
Intesa Sanpaolo, attraverso un portavoce, ha sottolineato che la decisione della Consob è «motivata dai comportamenti tenuti da Ubi nei confronti dei suoi azionisti cui non ha rappresentato con chiarezza tutti gli elementi più rilevanti della nostra offerta». «Sulla base delle adesioni sin qui ottenute – 43,5 % – e più in generale tenendo conto degli orientamenti emersi da parte dell’azionariato di Ubi, Intesa Sanpaolo considera l’operazione di acquisto e scambio rivolta agli azionisti Ubi avviata a pieno successo», ha fatto sapere sempre Intesa Sanpaolo. «Ribadendo la convinzione di poter portare a termine l’offerta con pieno successo, sottolineiamo l’aspetto di maggior rilevanza: poter concludere nei tempi e nei modi previsti un’operazione che rafforzerà il sistema finanziario e, nel complesso, l’assetto economico del nostro Paese».
Da parte sua, con una nota stampa di poco fa, «in riferimento al provvedimento Consob n. 21460 del 27 luglio 2020, pubblicato dopo la chiusura dei mercati, Ubi Banca ha fatto sapere di aver agito «sempre in coerenza con le richieste dell’Autorità, rispettando tempestivamente quanto da essa raccomandato».