Jesi-Fabriano

Jesi, Bacci e il futuro politico della città: «Il civismo è vivo, può continuare ad amministrare»

Le parole del primo cittadino nel tracciare un bilancio e guardare avanti in dirittura d’arrivo del secondo mandato. «Credo e spero che ci sia una continuità, vanno associati un ricambio delle persone e nuove idee»

Il sindaco di Jesi Massimo Bacci

JESI – «Il futuro? Probabile che torni alla mia professione a tempo pieno, se non ci saranno opportunità differenti: l’impegno politico ha un senso se si riesce a incidere davvero. Ma il civismo è vivo e può continuare ad amministrare». Così il sindaco Massimo Bacci, nel tracciare un bilancio e guardare avanti in dirittura d’arrivo del suo secondo e ultimo mandato da primo cittadino.

«Sono stati dieci anni pesanti – dice Bacci- che mi hanno completamente assorbito e in parte distolto da quella che era la mia attività professionale precedente. Credo che l’impegno politico abbia un senso se si riesce a incidere come abbiamo fatto noi qui in città. Su una realtà stretta, il civismo può ancora essere un riferimento. I partiti e le loro logiche non mi appassionano».

Nella sede di Jesiamo, la soddisfazione per la conferma di Massimo Bacci a sindaco di Jesi nel giugno del 2017. In prima fila il compianto Pino Gullace

Secondo Bacci: «Abbiamo mostrato un cambiamento anche e soprattutto nel rispetto dell’impegno preso coi cittadini sulla base del programma. Se si guardano i due programmi di mandato, abbiamo fatto tanto di quello che ci si era impegnati a fare e anche molto di più. Rimpianti? Qualsiasi tipo di interruzione di una esperienza di vita è motivo di tristezza, si chiude comunque un capitolo. Ma nonostante ci siamo trovati ad affrontare in questi ultimi mesi una pandemia tremenda, esco con la coscienza a posto, convinto di aver dato tutto me stesso, seguito da chi è stato con me in Giunta e dalla struttura comunale. No, non ho grossi rimpianti».

Sul destino del civismo cittadino per le prossime amministrative, Bacci dice: «Credo e spero che ci sia una continuità. Quello che è stato fatto è oggettivo. Il civismo può continuare ad amministrare città. Ovviamente ad una continuità va associato un ricambio delle persone, le esperienze non sono mai infinite. Va garantito un parziale ricambio, comunque basato sui principi che ci hanno caratterizzato in questi anni. Il civismo è vivo e non solo a Jesi ma occorre dimostrare nei fatti di essere civici. Se la si associa a un ricambio e a nuove idee, può esserci continuità».