JESI – Dai bagni inutilizzati della scuola dell’infanzia La Giraffa, situati al piano più alto e più vicino al cielo, nasce una web radio ecosostenibile. Dove tutto si recupera, si ricicla e ha una nuova vita. Questa sorta di magia avviene alla scuola media Federico II dell’omonimo Istituto comprensivo, il più frequentato e multietnico della città. Grazie a un progetto finanziato dalle cooperative Costess e CoossMarche, due bagni sono diventati web radio.
I più entusiasti sono proprio loro, i ragazzi. Giada (terza B), Anna (terza C), Alice (terza C), Cristian e Alessandro (terza E). Baby speaker in erba.
«Questa trasmissione si chiama “Parola chiave” – ci racconta Giada, cuffia in testa e scaletta alla mano – perché ogni lezione si parla di un argomento che viene scelto da noi studenti sottoforma di sondaggio. Nelle ultime tre puntate abbiamo scelto come argomento “pizza, emozioni e musica”. Analizziamo l’etimologia delle parole, facciamo vari collegamenti». La trasmissione inizia con l’Inno della scuola, che da il “là” a chiacchiere, contenuti e tanta musica. «Ogni lunedì scegliamo delle canzoni, di solito 5 o 6 da inserire negli intermezzi degli argomenti. Sono per lo più contemporanee, italiane e straniere – dice Anna – ma non manca mai una canzone degli anni ’80 e ’90, con cui andiamo a completare la scaletta nei momenti di silenzio». Che prodigio è mai questo? «E’ il prodigio della fantasia, del credere nei sogni e delle capacità dei ragazzi che, se opportunamente stimolati – aggiunge il dirigente scolastico professor Massimo Fabrizi – riescono a portare a termine dei lavori che sono straordinari».
«All’interno di questo progetto – spiega Silvia Benigni (Cooss Marche) – ci sono diversi Enti, scuole, Comuni, ambiti sociali e cooperative sociali, in particolare qui nel territorio di Jesi Cooss e Costess che hanno dato vita insieme alla scuola a questo hub creato dai ragazzi insieme ai professori».
«Stiamo lavorando insieme agli operatori della Cooss Marche – aggiunge la professoressa Claudia Santinelli – di portare avanti queste puntate che poi andranno in onda su Radio TLT, è un progetto in cui crediamo molto. Stiamo lavorando in modo corale per raggiungere tutti gli stessi obiettivi in modo che i ragazzi possano trovare questi spazi di espressione che siano un po’ diversi dal solito ambiente scolastico». Ed ecco che ogni cosa, apparentemente di scarto, torna a una seconda vita creativa: bottiglie di plastica, copertoni, legno recuperato diventano tendine, arredi e materiali per insonorizzare lo spazio. E in quello studio radio, gli alunni trasmettono, fanno informazione, ricevono ospiti e fanno interviste. Al centro delle loro chiacchiere web ci sono temi vicini alla loro età: sé stessi e il loro rapporto con la scuola, il quartiere con le sue problematiche, gli adulti, i sogni. Soprattutto i sogni.
«E’ un ambiente che è stato rigenerato, trasformato, partendo dai materiali di recupero come ad esempio i pneumatici, che abbiamo utilizzato per fare il tavolino ma anche dei materiali che sono stati messi a disposizione dalla Cooss Marche per essere poi trasformati dai ragazzi durante il laboratorio – spiega Andrea Accoroni (Cooss Marche) – l’idea è stata quella di riutilizzare un ambiente in disuso per renderlo qualcosa di nuovo ed è venuta fuori una bella web radio con questo arredamento pensato con i ragazzi della scuola». «Parola chiave, la trasmissione che realizzano questi ragazzi – precisa Andrea Antolini – andrà all’interno del palinsesto di Radio TLT la web radio dei Cag della Vallesina della Cooperativa Costess, nata nel 2006. Una radio non commerciale, nata nell’ambito di “Vuoti a perdere? No, grazie”, progetto d’ambito finalizzato alla prevenzione delle dipendenze e alla devianza giovanile. E dopo i primi mesi di sperimentazione la web radio è diventata un vero punto di riferimento per molti ragazzi e giovani del territorio, ed è oggi, in tal senso, una delle realtà più innovative e coinvolgenti». E non è un caso che la web radio sia stata ricavata nella parte più alta della scuola, quella più vicina all’azzurro del cielo. Là, nell’etere, dove le parole di questi ragazzini si mescolano alla musica, alle nuvole e ai sogni.