JESI – La grazia di una balia, la dolcezza di una madre che abbraccia amorevolmente il mare e una barchetta rossa, che lo abita in quel momento.
“Balia delle onde” è il nome dell’opera dell’illustratrice jesina Francesca Ballarini, che ha risposto alla call for artists indetta dalla Ong Medici Senza Frontiere per la campagna “Umani”: “Cerchiamo artisti umani”, l’appello di Msf per il quale la jesina ha preparato l’illustrazione arrivando tra i primi dieci disegni più apprezzati, tra le migliaia arrivati. «Balia delle Onde è stata scelta per entrare a far parte della campagna Umani e diventerà una t-shirt, assieme ad altre bellissime opere – spiega la jesina – Sono ovviamente molto felice, perché un disegno mio è al suo posto, e non c’è niente di più bello che appartenere a ciò che aderisce a te. E anche perché la Balia sta assieme ai disegni di Makkox, Mauro Biani, Emiliano Ponzi».
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«Il disegno è La Balia delle Onde, che quindi è Bàlia ma è anche Balìa delle onde, e si gioca un po’ su questo doppio volto del mare e di chi protegge e sa proteggere, è ancora più bello sapere che avviene ora, in questo periodo qui, in cui non c’è più tempo per le sfumature compromettoidi e sobrie e silenti di chi non prende posizione». All’appello di Medici Senza Frontiere hanno partecipato tantissimi illustratori, fumettisti, sia professionisti che non, i quali hanno partecipato con la loro creatività e il loro stile a rappresentare l’essenza dell’azione umanitaria: esiste un solo aiuto, l’aiuto che non fa differenze. «Perché apparteniamo tutti a un unico genere: quello umano».
Francesca è una illustratrice e visual designer, laureata all’Isia di Urbino. Lavora come freelance, in uno studio a Jesi (leggi l’intervista). Con le sue illustrazioni si è fatta conoscere fuori e dentro la Regione Marche, alla sua Balia tiene in modo particolare: «Là fuori i non-umani si sono rivelati più che mai. Vestirsi di qualcosa, rendersi visibili con un segno (la t-shirt è stata pensata a questo scopo) parlare e rispondere a chi dice fesserie e cose aberranti. Se questi davvero sono i tempi in cui si rivela il brutto, dall’altra parte si deve rivelare forte e chiaro pure il bello nascosto».