JESI – «Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso obbligando coloro che hanno messo sul lastrico famiglie e imprese a pagare per le loro colpe». Va giù duro il sindaco Massimo Bacci commentando la costituzione parte civile del Comune contro l’ex dg Bianconi e gli altri imputati per il default di Banca Marche.
Jesi è stato l’unico municipio che ha avviato una iniziativa del genere. Si aggiunge ad analoghe richieste presentate da azionisti e obbligazionisti rappresentati da diverse associazioni, oltre che da alcune Fondazioni Cassa di Risparmio, nonché dalla Banca d’Italia. Il Giudice dell’udienza preliminare ha rinviato l’udienza al 16 gennaio 2018 per consentire alle difese degli imputati di esaminare le costituzioni delle parti civili al fine di sollevare eventuali eccezioni.
«Sulla vicenda ho preso posizione fin dall’inizio, sono stato fra i pochi – ricorda il sindaco Bacci -. Sono convinto che il fallimento di Banca Marche avrà ripercussioni enormi, oltre ai danni che ha già provocato a piccoli risparmiatori, azionisti, obbligazionisti e aziende. La crisi regionale dipende anche dal default di questa banca, il cui crac avrà ricadute enormi sugli enti locali. Mi auguro pertanto che la giustizia faccia il suo corso, riconoscendo e addebitando le colpe a chi ha causato tutto ciò».
Interviene anche il presidente del consiglio comunale, Daniele Massaccesi: «Non si può non esprimere il disappunto per il silenzio ed il disinteresse mostrati da tanti altri Sindaci, e non solo, in questa vicenda ed anche nell’occasione specifica – evidenzia Massaccesi -. Va sottolineata invece, con piacere ed un po’ d’orgoglio, l’iniziativa del Sindaco della nostra Città, Massimo Bacci, che è stato l’unico, purtroppo, ed ancora una volta a voler tutelare e rappresentare il territorio, anche nel nome di tanti cittadini, investitori e risparmiatori, traditi e danneggiati da questa vicenda e da chi, a vario titolo, ha gestito Banca Marche, ed a difendere la loro dignità, come intera comunità».