Jesi-Fabriano

Aurora, Piccoli e Ihedioha ai saluti

La società del presidente Lardinelli ha scelto di non rinnovare il contratto dei due giocatori. Nemmeno Marini, accasatosi a Forlì, sarà arancioblu nella prossima stagione

Matteo Piccoli della Termoforgia Aurora Jesi (foto di Augusto Giglietti)
Matteo Piccoli della Termoforgia Aurora Jesi (foto di Augusto Giglietti)

JESI – Dopo Pierpaolo Marini, accasatosi a Forlì, se ne vanno anche Francesco Ihedioha e Matteo Piccoli dall’Aurora basket. La società ha infatti deciso di non rinnovare i contratti dei due giocatori.

«Comunichiamo – si legge nella nota diramata dal sodalizio cestistico – di aver esercitato in data odierna  la clausola di uscita dai contratti con gli atleti Francesco Ihedioha e Matteo Piccoli. Nel ringraziare i giocatori per la serietà e l’abnegazione dimostrate nella stagione appena trascorsa in casacca arancioblù, L’Aurora basket augura a Francesco e Matteo di proseguire brillantemente, come meritano le proprie carriere sportive. La societá è attiva sul mercato per costruire il roster per la stagione 2018/19».

Si riparte dal capitano Tommaso Rinaldi, per il momento, e dal probabile passo indietro di Ubi Banca in termini di sponsorizzazione. Tutta in salita, insomma, e pure piuttosto ripida, la strada che il presidente Altero Lardinelli ha davanti a se per provare a costruire una squadra in grado di non disperdere il ritrovato amore del pubblico jesino. A quanto pare, comunque, il budget dovrebbe essere più o meno invariato rispetto a quello della scorsa stagione, grazie agli encomiabili sforzi degli attuali sponsor.

A far rumore però è la lettera che Matteo Piccoli ha scritto nel suo blog per salutare la città, dal lui titolata: “Jesi, la guerra insieme è finita”: «Non sarà il Palatriccoli la mia casa nella prossima stagione – scrive il giocatore -. Il comandante ha deciso di uscire dal contratto, rinunciando alla mia spada che non fa del talento la sua forza ma della voglia, della difesa, della determinazione, del rispetto una missione di vita. Il sangue sullo scudo tenuto per un anno intero a difesa dei vostri colori mi rimarrà nel cuore, è stato bellissimo vedere il vostro sguardo quando vi caricavo, la più grande vittoria è stata quella di riuscire a trasmettervi un po’ di ciò che sono con la #LittlesMentality, ho apprezzato il rispetto e l’abnegazione con la quale i ragazzi della curva ci hanno trascinati durante la stagione, anche nei momenti più faticosi e complicati. Le soddisfazioni, che condivido con tutti i miei compagni sono quelle di aver riportato entusiasmo intorno al basket, di aver raggiunto dopo 10 anni i playoff, di aver capito cosa, voi Jesini, volevate vedere da noi che eravamo in campo. Niente però paragonato alla gioia di essere rimasto sempre fedele ai miei principi di uomo, nonostante i momenti di difficoltà causati dalla grande distanza, forse eccessiva, di caratteri e valori con il mio comandante, che comunque ringrazio davvero per avermi innanzitutto sopportato e poi per averci portati a quei risultati così storici. La caratteristica terribile del nostro lavoro di giocatori professionisti è che, per un anno, crei rapporti, condividi momenti , gioie e dolori poi, tutto finisce, i fili si sfibrano i rapporti alla distanza si affievoliscono per lasciare spazio a molta malinconia. Restano i ricordi indelebili di grandi persone nel contesto società e non solo: dovrei fare un elenco lunghissimo e non è il caso ma, prometto che manderò un messaggio personale a tutti. La città, gli Jesini e l’Aurora con in prima linea Altero Lardinelli e Federico Ligi che mi hanno accolto in maniera egregia, mi hanno permesso di abbinare lo studio al basket, la crescita del bagaglio di conoscenza con il lavoro, mi hanno trattato benissimo venendo incontro alle mie esigenze e per questo li ringrazio davvero. Ho dato alcuni esami di Economia, ho approfondito e imparato molti argomenti di vario genere, sono diventato volontario della Croce Rossa , ho aperto un blog, ho visitato alcuni luoghi bellissimi delle Marche, ho imparato a sopportare situazioni difficili da sopportare, ho scritto molto, ho sognato, ho letto, ho riso, ho pianto, ho sbagliato, ho lottato, sono stato in silenzio, ho parlato, ho perso, ho vinto, ho amato. Ma la cosa più bella è che ho VISSUTO. Sappiate che da guerriero, quale sono, farò di tutto per far capire a chi non mi ha confermato che il meglio doveva ancora venire, che vincerò perchè sono destinato a vincere, che forse si sono sbagliati e che non tutto ciò è bello da ubriachi è bello anche da sobri. Auguri il meglio alla città e alle persone fantastiche che ho avuto l’onore di incontrare, non dimenticherò il vostro affetto e chissà il futuro magari ci rivede assieme a sognare con la stessa maglia. I social ci permetteranno di rimanere in contatto, vi voglio bene».