JESI – Troppo brutta per essere vera. Ieri, la Termoforgia Jesi ha scritto probabilmente una fra le pagine più nere del basket cittadino degli ultimi anni. Sconfitta e umiliata a Piacenza dall’Assigeco, squadra che fino alla palla a due aveva appena due punti in più in classifica (leggi l’articolo). Non resta che tornare sul mercato. Subito. L’amministratore unico, Altero Lardinelli, giustamente arrabbiatissimo, mette preventivamente in guardia la squadra: «Nessun giocatore può sentirsi più al sicuro». Fra oggi e domani potrebbe già arrivare il primo acquisto, probabilmente nel ruolo di ala. Non è in discussione il coach Damiano Cagnazzo.
«La prestazione di ieri è sotto gli occhi di tutti, c’è poco da parlarne – commenta Lardinelli – Ci rimbocchiamo le maniche, come sempre fatto. Abbiamo dimostrato più volte, gli anni scorsi, di saper uscire da situazioni complicate. Cercheremo di fare il massimo possibile con le risorse a disposizione. Siamo fiduciosi, troveremo i giusti correttivi. In questo momento nessun giocatore ha il posto assicurato. Si è sbagliato di tutto, siamo costretti a tornare sul mercato per salvare la serie A. È il momento di stare tutti uniti, solo così potremo uscirne. Intendo società, squadra, pubblico e sponsor».
L’obiettivo stagionale, del resto, è sempre stato la salvezza in serie A2. Tutte le volte che qualcuno ha tentato di immaginare scenari “di gloria”, la società – questo va detto – lo ha sempre riportato con i piedi a terra.
«Sapevamo quanto questo campionato fosse difficile, lo abbiamo sempre ribadito – ricorda l’amministratore unico arancioblu -. Per puntare a obiettivi diversi bisogna avere un budget diverso dall’attuale. Per raggiungere i playoff bisogna avere risorse da playoff. Noi quest’anno abbiamo uno dei più bassi budget della serie A2 e siamo in fondo alla classifica. La volontà è di venirne fuori. Le scommesse a volte si vincono, ma altre volte si perdono, e i miracoli non sempre si materializzano. Resto tuttavia convinto che sbaglia solo chi fa. Chi non fa, in genere, critica. Ora cerchiamo di uscirne fuori. Restiamo uniti. Già questa settimana vi saranno dei correttivi, ci muoveremo. Non vogliamo lasciare nulla di intentato».