FABRIANO – Come ogni anno, di questo periodo, rinnoviamo l’appuntamento con il cestista Maurizio Venturi, pivot fabrianese di due metri, classe 1965, ovvero 53 anni (da compiere il 16 dicembre) ma ancora e sempre sul parquet. E come ogni anno, il “refrain” della chiacchierata è più o meno lo stesso… basta solo aggiornare i numeri e aggiungerne uno in più!
Maurizio, a quante stagioni agonistiche sei arrivato?
«Ho da poco terminato la mia trentacinquesima di fila in carriera. Quest’anno ho giocato ai Titans Jesi, in serie D, ci siamo salvati ai playout centrando l’obiettivo della società, che era una neopromossa. Mi sono trovato bene, un bell’ambiente. E anche in campo è andato tutto ok (ennesima stagione in doppia per punti e rimbalzi, nda)».
Bisogna che ci sveli assolutamente il tuo segreto, però…
«Eh eh… alla fine è quello di non fermarsi mai, svolgere un allenamento oculato e continuo, rapportato all’età. Personalmente, oltre che con la squadra, faccio anche attività in palestra. Come dico ogni anno: finché sto bene, mi piace giocare. E siccome mi sento ancora in forma, vorrei giocare ancora un anno. Il sogno è arrivare a 55 anni. Ma guardiamo di stagione in stagione…».
Quindi hai già qualche idea su dove giocherai il prossimo campionato?
«Se ci fosse la possibilità di rimanere ai Titans Jesi, mi piacerebbe. Altrimenti, sarei contento se ci fosse spazio in una delle squadre di serie D di Fabriano, la mia città, magari per conquistare un’altra promozione…».
Proprio in linea con il principio di non fermarsi mai, per te sono in arrivo nuovi appuntamenti azzurri, giusto?
«Esatto. Dal 22 giugno al primo luglio sarò a Maribor, in Slovenia, con la Nazionale Italiana Over 50 allenata come sempre da coach Alberto Bucci per disputare i Campionati Europei di maxibasket, ovvero per veterani. In squadra, tra gli altri, Bullara, Riccardo Esposito, Angeli, Noli… Per me sarà un appuntamento particolare, perché segna il mio “decennale” con la maglia italiana degli Over, visto che ho iniziato nel 2008 e in questi anni ho potuto gioire conquistando otto titoli internazionali tra Europei e Mondiali. Siamo un bel gruppo, unito ormai da anni, e molto affiatato. Purtroppo, però, a Maribor so già che soffriremo terribilmente per l’assenza di Marco Solfrini (scomparso improvvisamente il 24 marzo, nda), era un punto di riferimento per noi, con il suo carisma, la sua simpatia, i diari che scriveva… Già manca, tanto».
