JESI – Al palas di via Tabano si suda. La Termoforgia è al lavoro per preparare gara 1 di playoff contro Casale Monferrato. Si gioca lunedì sera in terra piemontese, a partire dalle ore 20.30. Una squadra, la Novipiù, che si è classificata prima nel girone ovest di serie A2. E che punta apertamente al salto di categoria. Motivazioni che gli arancioblu, ancora carichi per la conquista della post-season contro Ravenna, conoscono bene.
Ma quali sono realmente i punti di forza di Casale? Lo abbiamo chiesto, come al solito, al’esperto Eugenio Agostinelli, ideatore di ScoutingMania e collaboratore dello staff aurorino.
«Casale Monferrato è una realtà che anno dopo anno, in maniera lenta e radicale, è riuscita a guadagnarsi la nomea di “veterana” del secondo campionato nazionale, con un breve cameo in A – sottolinea Agostinelli -. La compagine guidata dal coach ex arancioblu Marco Ramondino è una squadra molto profonda, che fa delle rotazioni e della solidità della propria panchina il suo punto di forza: tutti indispensabili, nessuno insostituibile. Insieme alla Termoforgia è probabilmente quella che durante l’anno ha subìto più defezioni di tutte, dovendo lottare contro i problemi fisici in particolare del loro centro Sandi Marcius (solo 16 partite giocate), ma anche dei vari Bellan, Blizzard (26) e Denegri (25) su tutti. Per quanto riguarda il minutaggio, c’è solo un giocatore sopra i 30′ di impiego a partita ed è Jamarr Sanders con 32.8. Il prodotto di UAB è anche il miglior realizzatore della squadra con 16.1 punti a partita, ed è uno dei giocatori più pericolosi dell’intero campionato. Talento indiscutibile, ma qualche lieve problema di costanza: dopo un ottimo avvio, nell’ultimo periodo sta incidendo meno a livello di percentuali di tiro, ma è comunque sempre presentissimo sia a rimbalzo (6.0 di media) che come regista occulto della squadra (4.5 assist a partita) al fianco di un playmaker esperto come Tomassini, uno dei migliori italiani nel suo ruolo dell’intera categoria. Per lui, 12 punti e quasi 4 assist in 30′ scarsi di impiego, ma soprattutto una leadership che ha contribuito a creare una grande chimica di squadra dentro e fuori dal campo, uno degli ingredienti sul quale coach Ramondino ha puntato per creare un meccanismo vincente come quello della NoviPiù 2017/18».
Solidità da parte di italiani esperti, ma non solo: «Luca Severini, Davide Denegri, Simone Bellan e Fabio Valentini sono i 4 giovani che portano tanta energia dalla panchina – continua l’ideatore di ScoutingMania -. Giovani, ma già con esperienze importanti alle spalle come l’argento ai Mondiali Under 20 da vero protagonista di Denegri (che l’ha condiviso con Massone). Severini è una vecchia conoscenza del basket marchigiano: anche Jesi ha provato ad assicurarsi il lungo di scuola Civitanova in passato, che però ha preferito allontanarsi dalle Marche per giocare prima a Pistoia tra giovanili e Serie A, poi proprio in Piemonte, senza dimenticare il suo importante percorso nelle giovanili della Nazionale. Ultimo, ma non per importanza, il più grande ex della partita: Brett Blizzard. La guardia italo-americana è alla sua 9° stagione in Italia, di cui la prima proprio in terra jesina, che culminò con la storica vittoria del campionato di A2 2003/04 in finale contro la Virtus Bologna, proprio grazie ad una grande prestazione della guardia da Tallahassee, ed il dato del tiro da 3 punti (43% dall’arco) conferma, una volta di più, che anche quando gli anni passano, la mano resta».
Secondo Agostinelli, insomma, «la Junior è in grado di punire sia giocando a difesa schierata che in transizione, potendo disporre di un roster molto versatile e, generalmente, preciso dai 6.75 con il 34% da 3 punti, che ne fanno l’8° miglior squadra del girone Ovest. Il dato che è da sottolineare in rosso è invece quello dei punti concessi agli avversari: solamente 71.6 a partita, con il 49% da 2 ed il 33% da 3. E la Termoforgia è una squadra che, quando vince, tira con il 38% dall’arco, e quando perde con il 29%. Questa vuole essere esclusivamente una presentazione in linea generale della squadra che la Termoforgia dovrà affrontare, dopo 8 anni di buio, nel suo ritorno ai playoff. Noi, ancora una volta, rimettiamo tutto al verdetto del campo: la differenza di talento tra le due squadre c’è, e non potrebbe essere altrimenti tra una prima ed un’ottava classificata. Ma questa Aurora, quest’anno, ci ha abituato a non dare mai nulla per scontato: quando si tratta di scendere in campo, tutti i pronostici si azzerano, l’aria dei playoff riempie il palasport e dalla palla a due alla sirena finale ci saranno soltanto sudore ed attributi che influiranno sul risultato finale. L’augurio è che siano dei playoff ricchi di emozioni per tutti!».