FABRIANO – In attesa del tavolo di crisi su Beko Europe in programma il 10 dicembre prossimo, una nuova interrogazione sull’argomento è stata presentata dalla senatrice Raffaella Paita su sollecito della Presidente Provinciali di Italia Viva Ascoli, Piceno Maria Stella Origlia e Moreno Bellesi Presidente Italia Viva di Fermo, rivolta ai Ministri delle imprese e del made in Italy e del lavoro e delle politiche sociali. Con l’interrogazione si chiede di sapere se i Ministri Urso e Calderone «non intendano mettere in campo iniziative di competenza volte a evitare le chiusure dei siti produttivi annunciate da Arcelik-Beko Europe, valutando anche l’opportunità di attivare la clausola del golden power, al fine di salvaguardare gli assetti delle imprese operanti in ambiti ritenuti strategici o di interesse nazionale; quali ulteriori azioni intendano intraprendere per garantire la conservazione dei livelli occupazionali, come richiesto dai sindacati e dalle istituzioni locali di tutti i siti interessati». Nel testo, un excursus storico su come si è arrivati alla vertenza odierna, partendo dalla nascita dell’industria 1975 prima Merloni elettrodomestici S.p.A., poi nel 2005, a seguito della continua crescita, Indesit company S.p.A., e successivamente acquisita dalla Whirlpool. Nell’aprile 2024 è nata Beko Europe, newco costituita al 75% da Arcelik e al 25 da Whirlpool, 5.000 dipendenti, senza considerare l’indotto, occupati negli stabilimenti di Cassinetta di Biandronno (Varese), Melano (frazione di Fabriano), Comunanza (Ascoli Piceno), Siena e nel centro logistico di Carinaro (Caserta). A tali siti si aggiungono le sedi di Fabriano e Milano. Il 20 novembre scorso si è giunti alla presentazione del Piano industriale con il quale si annuncia la volontà di chiudere entro la fine del 2025 gli stabilimenti di Siena (299 dipendenti), Comunanza (350 dipendenti) e Cassinetta (Varese), oltre alla riduzione degli investimenti e del personale a Melano, per un totale di 1.935 esuberi. Nello specifico per Fabriano a rischio 66 posti di lavoro a Melano e oltre 300 persone tra dirigenti, impiegati e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo di viale Campo Sportivo.
Visita dal Papa
Questa mattina in Vaticano il card. Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-ChiusiPienza, insieme a mons. Giampiero Palmieri, vescovo di Ascoli Piceno e arcivescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, ha accompagnato da papa Francesco una delegazione dei lavoratori della Beko Europe degli stabilimenti di Siena, Fabriano (Pietro Ciarlantini) e di Comunanza. «Siamo grati a Papa Francesco – spiega il card. Lojudice – per avere accolto la nostra richiesta di potergli presentare la situazione critica di centinaia di lavoratori della Beko Europe che rischiano il posto di lavoro. Con i miei confratelli vescovi di Ascoli Piceno (mons. Palmieri) e Fabriano (mons. Massara), coinvolti da questa situazione di emergenza, da settimane stiamo cercando di capire come insieme potere essere concretamente vicini ai lavoratori e alle loro famiglie. Sapevamo bene – conclude Lojudice – di poter contare sul sostegno e l’incoraggiamento di papa Francesco, che ci ha chiesto di essere Chiesa in uscita soprattutto accanto a chi si trova in difficoltà e in stato di fragilità economica e sociale».