Jesi-Fabriano

Beko Europe: adesione altissima per lo sciopero dei colletti bianchi a Fabriano

Presente anche il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Nel corso di tutti gli interventi il concetto chiave è stato quello dell'unità di intenti per salvare occupazione e lavoro

Il presidente Acquaroli e i sindacati

FABRIANO – Unità. Questa la parola scaturita dallo sciopero di questa mattina 28 novembre dei dipendenti della sede impiegatizia di Fabriano della Beko Europe. Sede dove attualmente lavorano 550 persone compresi i dipendenti dell’unità di Ricerca e Sviluppo di viale Campo Sportivo. Secondo il piano industriale presentato dalla newco controllata al 75% dai turchi di Arcelik e al 25% dagli americani di Whirlpool, si prevedono tagli per oltre 400 persone, compresi i 66 operai del sito di Melano. Sempre per le Marche, inoltre, prevista la chiusura del sito di Comunanza, dunque a rischio altri 320 posti di lavoro. Da qui, la mobilitazione che questa mattina ha fatto registrare un’adesione altissima, ben oltre il 90%. Presenti, insieme ai lavoratori, i rappresentanti dei sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm, delle Associazioni di categoria. Ma anche la politica a partire dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli, dai consiglieri regionali Mirella Battistoni (FdI) e Antonio Mastrovincenzo (Pd), i sindaci di Fabriano Daniela Ghergo, Sassoferrato Maurizio Greci e Cerreto D’Esi David Grillini; il presidente della Provincia Daniele Carnevali.

I dipendenti della sede regionale di Beko Europe in sciopero

Le dichiarazioni

«Voglio dare qui un messaggio di unità: difendiamo le Marche, il lavoro, l’occupazione di un intero territorio regionale, perché vogliamo difendere la storia industriale della nostra regione. Difendiamo gli stabilimenti, le sedi impiegatizie, i lavoratori e l’indotto diretto e indiretto», le parole di Acquaroli. «A Fabriano c’è un grande passato e dovrà esserci un grande futuro», ha proseguito il Presidente ricordando la continua interlocuzione con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e confermando la sua presenza al prossimo incontro a Roma previsto per il 10 dicembre prossimo. «Sarò presente perché il piano industriale venga ritirato. La partita non sarà semplice ed è per questo fondamentale rimanere uniti, coesi e compatti. Faremo il massimo e lo farà anche il Governo», ha concluso Acquaroli.

Nel corso di tutti i vari interventi, è sempre tornato il concetto di unità di intenti. I rappresentanti delle parti sociali hanno ribadito la richiesta di un incontro in Regione prima del 10 dicembre. «Stabilimenti, sedi impiegatizie, unità di progettazione e sviluppo, sono tutte tessere di un unico puzzle, se una viene meno, a cascata cadono gli altri. Per questo è fondamentale che tutto il perimetro Beko stia su nel suo insieme», le loro parole. «Abbiamo necessità di sapere il contenuto della Golden power e quindi le prescrizioni su occupazione e stabilimenti. Siamo consapevoli che sarà una trattativa difficilissima e per questo chiediamo alle Istituzioni a tutti i livelli di mettere a diposizione il massimo delle risorse e del sostegno. I lavoratori, anche oggi, hanno dimostrato di essere pronti alla lotta», hanno concluso i sindacati di categoria.