JESI – «L’Amministrazione comunale ha avviato un approfondimento conoscitivo sul biodigestore nella massima trasparenza e partecipazione, consapevole che un simile impianto è assolutamente necessario nella nostra provincia, dato che ad oggi i nostri rifiuti organici viaggiano per oltre 400 chilometri con notevoli costi e impatti ambientali. La stessa cautela nell’approccio al biodigestore non sembra esserci da parte di un Comitato che ancora una volta si rende protagonista di affermazioni fuori dalla realtà che generano confusione e allarmismo».
Ad affermarlo è l’assessore all’ambiente, Cinzia Napolitano che spiega: «Innanzitutto non c’è nemmeno uno studio di fattibilità e già si danno sentenze sui presunti effetti del biodigestore – dice l’esponente della giunta Bacci -. Si parla poi di un’area della bassa Vallesina invasa da agenti inquinanti dovuti alla presenza di tre centrali, quando sono anni che la Turbogas di Jesi, la centrale di Camerata e quella di Falconara sono chiuse. Include inoltre in quest’area anche la discarica di Maiolati, che sta da tutt’altra parte ed è stata anch’essa chiusa per la quasi totalità dei rifiuti trattati. Addirittura parla di dover gestire mezzi pesanti che proverrebbero dai paesini della provincia di Pesaro quando non sappiamo ancora se l’impianto interesserà tale provincia e, qualora così fosse, ignorando che i camion di questi paesini non arriveranno al biodigestore, ma ad appositi centri di raccolta che convoglieranno la materia organica che sarà poi trasportata al biodigestore da specifici compattatori. Una cosa mi fa invece piacere: che il Comitato sia d’accordo sulla scelta di sfruttare i rifiuti per la produzione di energia pulita, e cioè di biometano, senza emissioni di alcun tipo.Resto ad ogni modo a disposizione del Comitato e di tutti i cittadini che lo desiderino per ogni chiarimento rispetto alle informazioni e ai dati sino ad oggi noti».