JESI – Scatterà alle ore 12 di domenica prossima il piano di sicurezza messo in atto dalla Prefettura anche nella parte del territorio comunale di Jesi dove gli artificieri faranno brillare l’ordigno della seconda guerra mondiale rinvenuto al quartiere degli Archi di Ancona.
L’operazione sarà effettuata, come anticipato, nella cava di Via della Barchetta, dopo il depuratore. Per un raggio di 400 metri la zona dovrà essere evacuata e sarà fatto divieto a chiunque di entrarvi. Si tratta in realtà di un’area in aperta campagna, nei pressi del depuratore, dove vi è solo una abitazione in cui risiedono due cittadine che sono state già informate dalle forze dell’ordine.
Il divieto resta prudenzialmente fissato fino alle ore 20 di domenica sera, ma di fatto terminerà una volta che la bomba sarà fatta brillare, verosimilmente nelle prime ore del pomeriggio. A garantire il rispetto del divieto sono schierate le forze dell’ordine, ma anche la Polizia provinciale e la Polizia Locale. Quella provinciale garantirà che anche nel tratto di fiume sottostante qualcuno non si avvicini, magari inavvertitamente, alla zona rossa. Resterà per questo chiuso anche l’adiacente laghetto di pesca.
La Polizia locale assicurerà invece il rispetto dei divieti alla circolazione. Al riguardo sarà interdetta al traffico una sola strada, quella provinciale, che dal passo di Monsano arriva alla Chiusa. In particolare il tratto di strada interessato sarà quello che va dal depuratore all’incrocio con via Mazzangrugno. Resta dunque aperto lo svincolo della superstrada all’altezza di Monsano. Per raggiungere invece la Chiusa si dovrà utilizzare un percorso alternativo, mentre chi proviene dalla Chiusa, in prossimità con l’incrocio di Via Mazzangrugno avrà l’obbligo di voltare a sinistra su detta strada e viceversa.
Qualora non fosse possibile, per una qualunque ragione, far brillare l’ordigno nel pomeriggio di domenica, l’operazione sarà effettuata la mattina di lunedì con gli stessi divieti e le medesime limitazioni.