JESI – Un altro drammatico episodio che vede protagonista il branco di bulli, da settimane al centro delle cronache per gli episodi di pestaggi e rapine ai danni di giovanissimi jesini. L’ultimo, giovedì sera verso le 23 nei giardini di via Erbarella, vicino al parco Gentileschi. Due ragazzi di 19 e 20 anni stavano chiacchierando su una panchina quando sono stati raggiunti dal branco. Inizialmente erano in tre, poi sono arrivati anche gli altri, in tutto 7 italiani e stranieri.
Una banale scusa, una sigaretta, per innescare la lite culminata con un violento pestaggio. A colpire per primi, due ragazzi tra i 17 e i 18 anni, uno dalla carnagione chiara con un paio di occhiali scuri e un cappellino da baseball che parlava in italiano e in arabo, l’altro di colore, più o meno la stessa età, maglia bianca. Con il branco c’era anche una ragazza. È la stessa vittima, il 19enne jesino, a raccontare quei minuti di concitazione e paura.
«Ho cercato di difendermi sferrando un pugno al ragazzo di colore che mi aveva picchiato – dice – la mia reazione ha scatenato un violento pestaggio da parte di tutti gli altri che dapprima erano rimasti in disparte e poi sono venuti a picchiarmi. Alla fine erano in sette… sono anche finito a terra sotto una raffica di calci e pugni…». Il ragazzo con il cappellino ha tentato anche di rapinare l’amico, intimandogli di consegnargli il cellulare e i soldi. In quella confusione i due jesini sono riusciti a divincolarsi e scappare verso via Erbarella in direzione viale della Vittoria. Ed è stato in quel momento che il bullo con il cappellino ha estratto un coltello puntandolo verso i due. «Venite ora che abbiamo le lame», ha detto con il braccio sinistro proteso verso di loro impugnando l’arma bianca. I due amici sono corsi verso viale della Vittoria, cercando di sottrarsi alla violenza. «Abbiamo chiamato il 112 e sono intervenuti i carabinieri – conclude – però nessuno di quelli che passavano con le auto, si è fermato per aiutarci o per allontanare quei vigliacchi. Che amarezza».
Il 19enne si è fatto medicare al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani. I medici hanno stilato una prognosi di pochi giorni per il “trauma multiplo da percosse”. Le indagini sono condotte dai Carabinieri della locale Stazione.