ANCONA – Un dispositivo che cambia colore al diminuire della capacità filtrante delle mascherine. L’idea è di un 19enne di Ancona, Viorel Ionut Bohotici. Lui, brillante studente di Camerata Picena, dopo essersi diplomato al Galileo Galilei di Jesi, ha scelto di frequentare il Politecnico di Torino.
Tra pochi giorni Viorel sarà ospite dell’Expo di Dubai per presentare il suo progetto. Dal capoluogo piemontese, racconta che «la competizione dell’Expo 2022 inizierà il 21 febbraio, ma io partirò il 19. Sono contento di poter illustrare l’attività scientifica e di ricerca che ho portato avanti in questi mesi».
Alla maturità, Viorel presenta un elaborato con un suo progetto, che poi finirà per essere brevettato: «Della mascherina che cambia colore quando termina il suo effetto protettivo parlai alla mia insegnante e al preside. Loro mi sostennero da subito – dice –, mi hanno persino aperto i laboratori della scuola al pomeriggio».
È nelle aule del suo istituto di Jesi che Viorel progetta quello che potrebbe divenire uno strumento utile in ambito medico e alimentare: «Non posso dire molto né divulgare foto perché c’è il segreto industriale – sottolinea lui – ma si tratta di una mascherina (che potrebbe pure diventare un adesivo) da applicare sopra alle protezioni facciali per combattere il covid».
In pratica, sopra la mascherina chirurgica o alla ffp2 potremo indossare la sua, di mascherina, che potrebbe essere pensata anche solo come adesivo. Un adesivo che cambia colorE quando la mascherina non è più in grado di filtrare e, quindi, di proteggere dal covid.
Come ha avuto questa idea? «Nel 2020, ultimo anno di superiori, avevo letto un sondaggio su Internet, in cui si diceva che il 72% del campione analizzato riferiva di usare mascherine in modo scorretto, al di sopra delle 8 ore indicate, che poi – tra l’altro – si riducono se il dispositivo è rovinato».
È stata la pandemia ad essere il trampolino di lancio per Viorel, che prima di iscriversi ad Ingegneria elettronica pensava di fare il medico: «Senza il covid non ci avrei mai pensato. Mi piace l’idea di poter essere utile alla collettività, nel mio piccolo». Molti i riscontri che gli sono pervenuti in questi mesi, soprattutto «dall’ambito medico».
Nel penultimo anno di liceo, Viorel aveva pensato anche a un purificatore per le banconote da porre nei mezzi pubblici o sulle casse dei supermercati, «per igienizzare telefono, pos, bancomat o monete». Questo dispositivo avrebbe un costo di 250 euro, mentre l’adesivo (o la mascherina) che cambia colore costerebbe pochi centesimi.
Si fanno largo proposte di acquisto e di finanziamenti, dato che sarebbe utile anche nel settore alimentare: «Chissà quante volte – evidenzia – abbiamo aperto un barattolo di pomodoro usandone solo una parte e lasciando il residuo in frigo per poi buttarlo. Ecco, il mio dispositivo potrebbe fornire al consumatore indicazioni sullo stato di conservazione del prodotto».
Il barattolo di pomodoro – o di qualsiasi altra cosa – sarebbe già provvisto dell’adesivo sin dal momento dell’acquisto, così da «indicare al cliente del supermercato se il prodotto sia stato ben conservato».
Non c’è solo questo, però, nella mente del giovane 19enne: intanto, si prepara a sostenere l’esame di analisi, dopo aver già superato quello di chimica e informatica.
«I miei genitori? Mi hanno sostenuto e sono loro grato per farmi studiare a Torino. Hanno capito la validità dei miei progetti quando i tg iniziavano a parlare di me. Ora spero di diventare indipendente per non pesare su di loro».