JESI – I Giardini per antonomasia, in città, sono quelli di viale Cavallotti. Proprio perché non hanno “appartenenza“, sono frequentati da tutti indistintamente, dai più piccoli agli anziani.
In ogni parco cittadino si potrebbe tovare un problema, piccolo o grande che sia, anche perché a Jesi, di verde, comunque ce n’è tanto. E non è semplice mantenerlo.
Ma i Giardini soffrono tanto, tantissimo, a vedere il giorno dopo tutti i residui che vi rimangono e che disegnano una situazione insostenibile.
Basta farsi una passeggiatina prima che inizino le pulizie, anche se queste non arrivano sempre ovunque. E, poi, comunque, nell’arco di poche ore la stuazione ritorna a degenerare.
ECCO ALCUNE IMMAGINI CHE TESTIMONIANO LA SITUAZIONE
Intanto, ne avevamo già scritto, la pavimentazione all’ingresso sta saltando, le radici premono, con i sanpietrini ammassati intorno agli alberi o sotto il monumento, tanto per levarseli di torno. Ma a passare tra quelle buche e saliscendi è un rischio per i più piccoli e per gli anziani.
Ma questo è un problema tecnico che si può risolvere. Come tutto quello che è stato rotto – alcune panchine, il luglio scorso, dai “soliti” vandali – o che si rompe, i giochi. Precisiamo, comunque, che tutto è rimasto… rotto.
Irrisolvibile, invece, stando ai fatti, è l’altro problema, quello di chi riduce i Giardini a immondezzaio.
Stamattina, 8 settembre, oltre alla quantità esagerata di bottigliette sparse ovunque, ma è sempre così, lattine, vetri rotti, cicche, parafango di una bicicletta e un biberon – però questo sarà stato sicuramente un “incidente” di percorso… – c’erano anche tre scarpe e un ombrello.
Nel complesso, una panoramica generale indecente, che deturpa la bellezza e la fruibilità di un luogo che rappresenta la città.