JESI – Sul progetto Amazon, forse al capolinea o forse no, le liste civiche di maggioranza buttano la palla nel campo del Pd. Che dal canto suo replica, in buona sostanza, «al governo, di Comune e Regione, attualmente ci siete voi». Una schermaglia da campagna elettorale alle porte – si voterà per il primo turno il 12 giugno – intorno al mega polo logistico del colosso dell’e-commerce che doveva sorgere alla Coppetella, ma non lo farà, entro il giugno 2023. Con la speranza in atto di un “ripescaggio” per il 2024.
Galeotta fu una dichiarazione del segretario del Pd provinciale di Ascoli Piceno, Francesco Ameli: «L’abbandono dell’interporto di Jesi come luogo di realizzazione di uno stabilimento Amazon è una sconfitta della politica regionale ma allo stesso tempo può rappresentare una grande opportunità per il Piceno». Il sunto è l’espressione di un desiderio: se Amazon a Jesi pare non si faccia – ragiona Ameli – perché non pensare agli «agglomerati industriali del Piceno Consind Monsampolo/Monteprandone e Ascoli»? Con elenco delle caratteristiche del territorio che farebbero, a parere di Ameli, al caso dell’investimento Amazon e una chiusa: «Purtroppo la Regione ha rinunciato al ruolo di coordinamento territoriale, a tal riguardo ho già avuto modo di sentire i nostri referenti istituzionali a partire dal consigliere regionale Anna Casini ed il Presidente Sergio Loggi, e ho registrato massima disponibilità da parte dei due massimi esponenti per indurre e coordinare una riunione tra sindaci, imprese, Piceno Consind e parti sociali per valutarne la fattibilità e comunque per rilanciare l’idea del polo logistico del sud delle Marche». Il che fa drizzare gli orecchi alle civiche jesine, in primis il candidato a ricevere il testimone politico di Massimo Bacci, il candidato sindaco Matteo Marasca.
Amazon, la Jesi “civica” insorge
«Sono sorpreso di leggere, in un momento tanto delicato come quello attuale – attacca Marasca – le dichiarazioni del segretario provinciale del Pd di Ascoli Piceno, che vedrebbe di buon occhio l’insediamento del polo logistico di Amazon sul proprio territorio. Mi auguro, per Jesi e la Vallesina, che tale ipotesi non abbia nulla a che vedere con l’eventuale insuccesso dell’operazione su Jesi. Spero che non prevalgano le solite logiche e che vi sia ancora la possibilità di poter insediare nella nostra Città il polo logistico di Amazon. Il nostro territorio ne ha fortemente bisogno». Danno man forte a Marasca Jesiamo e il nuovo soggetto, che lo sosterrà al voto dei Riformisti.
«Apprendiamo con sconcerto – dice Jesiamo – le dichiarazioni del segretario provinciale del Pd di Ascoli Piceno. Riteniamo doveroso un chiarimento da parte del candidato sindaco del Pd di Jesi, nonché una immediata presa di distanze, visto che questa bega interna al suo partito, una delle tante, potrebbe far perdere un’enorme opportunità di crescita e sviluppo al nostro territorio. Ci aspettiamo anche un intervento della segreteria regionale del Pd per dirimere questi screzi campanilistici. Non vorremmo comunque ripiombare in queste logiche. Il futuro di Jesi preferiremmo concordarlo con i cittadini di questa città, evitando di metterci a raccogliere le briciole delle spartizioni strategiche, elaborate su tavoli di segreterie di partito chiuse al pubblico. Jesi non lo merita». E per i Riformisti: «Il PD pensa che basti oggi fare dei comunicati stampa per fingere un reale interessamento ad Amazon. In realtà tutti sanno che un pezzo della coalizione di estrema sinistra guidata da Fiordelmondo non vuole Amazon e questo gli crea particolare imbarazzo. Inoltre il PD dovrebbe chiarire perché il segretario provinciale di Ascoli proprio nel momento più delicato chiede lo spostamento dell’investimento ad Ascoli. Jesi e la zona interporto sono un unicum a livello europeo e esprimono una multimodalità aria, terra, gomma e ferrovia. Nessuna altra zona delle Marche ha queste potenzialità. Fiordelmondo chiarisca la posizione dei suoi compagni di partito e delle segreterie perché a noi non è chiara anzi preoccupa. Ora la politica trovi la serietà nell’ agire oltre gli steccati ideologici e faccia tutto quello che è in suo potere perché l’Amazon concretizzi l’investimento».
Amazon, Fiordelmondo e il Pd: «Ma chi è che governa in Comune e in Regione?»
Lorenzo Fiordelmondo, candidato sindaco del centrosinistra, risponde così al rivale: «Ho già avuto modo di affermare la mia piena adesione all’insediamento Amazon. L’ho fatto anche ieri in Consiglio Comunale, di fronte ad uno stato di incertezza provocato non certo dal Pd ma da tutti gli Enti coinvolti nella costruzione del percorso: Comune di Jesi, Regione Marche ed Interporto. Una completa assenza di coordinamento che ha messo a rischio un investimento decisivo per tutto il nostro territorio. Vale forse la pena ricordare a chi chiede chiarimenti che sarà solo Amazon, e non Ameli, a decidere se si insedierà qui oppure no. L’argomento, per la sua importanza, merita pertanto un approccio molto pragmatico da parte di ogni soggetto, anche solo potenzialmente chiamato ad una responsabilità amministrativa. Sarà bene che anche Marasca e le liste che lo sostengono restino concentrati sul punto».
Il segretario cittadino del Pd, Stefano Bornigia, replica: «È concertante leggere nei comunicati di Jesiamo e dei “Riformisti” l’attacco al Pd su Amazon. Dovrebbero essere proprio loro, e chi sostiene la candidatura a sindaco in continuità con la Giunta Bacci, che tutti ricordiamo è stato tra i possibili candidati a Presidente della Regione per il centro destra, a dover dare spiegazioni sulla vicenda. Il Comune di Jesi è governato da loro e in Regione c’è il centro destra: che ora si cerchi di scaricare responsabilità sul Pd, che è all’opposizione sia in Comune che in Regione, è semplicemente assurdo.
Il PD, inoltre, ha sempre avuto una forte posizione di sostegno alla realizzazione di questa infrastruttura che riteniamo, da quando che si è presentata questa ipotesi, un’opportunità importante in termini occupazionali e di sviluppo del territorio, che purtroppo sta vivendo un momento difficile e di impoverimento. Il PD è intervenuto a Jesi in Consiglio comunale invitando il Sindaco a condividere con la città le informazioni a sua conoscenza sulla questione. In Regione abbiamo proposto la convocazione di un confronto tra il Comune di Jesi, la Regione Marche e l’Interporto, le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali per superare le criticità della trattativa con Amazon. Chi dovrebbe chiarire con la città cosa sta accadendo sono proprio Jesiamo e i “Riformisti”. Dicano come stanno veramente le cose in questa vicenda: sono loro che hanno uno stretto legame con la Regione, l’unica insieme al Comune di Jesi e l’Interporto Marche, partecipato per il 95% dalla stessa Regione, ad essere deputati a decidere e nulla può il Pd che a Jesi ed in Regione sta all’opposizione. Ci sconcerta anche questa scelta di utilizzare strumentalmente una così importante vicenda per dare inizio alla loro campagna elettorale. Per il PD la serietà è una condizione essenziale dell’agire politico, ma a quanto sembra non è così per tutti».
Amazon, Jesi in Comune replica ai Riformisti
Da Jesi in Comune, infine, l’intervento: «Aiuto!!! Arrivano i barbari: “l’estrema sinistra”. Con tranquillità e anche con un po’ di ironia, che forse serve dalle parti dei c.d. riformisti (le parole sarebbero importanti), confessiamo che no, non siamo in imbarazzo, non noi almeno. Quello che pensiamo del possibile insediamento di Amazon e di come è stata gestita la vicenda lo abbiamo detto, dentro e fuori il consiglio comunale, ponendo domande ed interrogazioni a chi amministra la città ben prima della campagna elettorale e delle uscite ad effetto, ma prive di qualsiasi contenuto, di chiunque in questi giorni. Se c’è qualcuno che ha delle responsabilità in questa vicenda è sicuramente chi ha l’onere di governare a tutti i livelli. E, forse, i c.d. riformisti si sono distratti in questi anni, ma la pericolosissima ed estrema sinistra non è tra questi. Buona campagna elettorale comunque…».