JESI – Vittoria ritrovata dopo cinque turni di assenza (e un solo punto conquistato) ma per la Jesina c’è poco tempo per festeggiare. Già oggi, dopo il blitz vincente di Fabriano, i leoncelli si ritrovano al lavoro al Carotti perché il calendario, alla luce del riposo di Pasqua, riserva al campionato un turno infrasettimanale: giovedì prossimo 29 marzo alle 15 la formazione di mister Daniele Di Donato riceve in casa il fanalino di coda della classifica Nerostellati. E sono ancora d’obbligo i tre punti, se non si vuol sprecare il peso del successo ottenuto contro il Fabriano Cerreto.
In classifica i leoncelli hanno acciuffato a quota 29 punti il San Nicolò. Attualmente la salvezza della Jesina dovrebbe passare da un playout giocato in casa della formazione abruzzese (che ha gli scontri diretti a favore, 1-2 per la Jesina all’andata, 2-3 per il San Nicolò al ritorno), con l’obbligo di vincere al termine degli eventuali supplementari. Lasciarsi dietro gli abruzzesi significherebbe invece giocare il playout in gara secca a Jesi e poter contare anche sul pareggio, al termine dei 120’, per salvarsi. Ma c’è pure un secondo obiettivo possibile, ovvero mettere nel mirino l’attuale sestultima piazza dell’Agnonese, che ora è a +4 dalla Jesina e in virtù del vantaggio sulla terzultima, il Monticelli (+11), eviterebbe i playout salvandosi direttamente. Proprio con l’Agnonese i leoncelli debbono ancora giocare lo scontro diretto, a Jesi, il 15 aprile.
Dopo la vittoria di Fabriano, il presidente della Jesina Marco Polita dice: «Grazie ai ragazzi e ai tifosi per il sostegno. La squadra è stata in difficoltà nei primi 20’ e Tavoni fra i pali ha fatto anche qualcosa più del normale dovere. Ma poi il lavoro fatto in settimana è venuto fuori. Testa bassa e lavorare, dovremo combattere fino alla fine e è ancora durissima». Sulle questioni societarie e il previsto passaggio nelle mani del camerunense Andrè Ngani, «I contatti vanno avanti- afferma Polita- tenuti dai consulenti di Ngani sul territorio che hanno consigliato di spostare a dopo Pasqua la definizione della cosa, che comunque procede».