JESI – «Una squadra che abbia il piacere di giocare a calcio, non come limite ma come punto di forza». Così Davide Ciampelli, nuovo tecnico leoncello, descrive quella che vorrebbe sia la sua prossima Jesina. L’allenatore è stato presentato al Carotti e poi ha incontrato un gruppo di una ventina di tifosi e appassionati intervenuti per conoscerlo. Con Ciampelli, quello che sarà il suo vice a Jesi e già lo è stato nella Primavera del Perugia, Mattia Pazzi. «Finito un ciclo di sei anni a Perugia- ha detto il tecnico di Città di Castello, lo scorso secondo allenatore in B sulla panchina umbra- era proprio una realtà come Jesi quella che immaginavo nella mia testa: una città importante, che ha fame di calcio e cultura sportiva, come ho letto oggi a proposito delle medaglie olimpiche che sono state vinte qui».
La Jesina di Davide Ciampelli, ringraziato dal presidente Gianfilippo Mosconi e dal responsabile sportivo Gianfranco Amici per la disponibilità ad accettare l’incarico, inizierà a lavorare dal 23 luglio. Possibilmente per la serie D, categoria in cui è stata chiesta la riammissione. «In Eccellenza, una realtà come Jesi dovrebbe partire da favorita o meno ma fra le prime. E in D, più o meno allo stesso modo, dovrebbe sicuramente aspirare a un campionato non anonimo. Ci mettiamo al lavoro» dice l’allenatore.
Lavoro fra novità e conferme. «Di quello che c’è stato nella passata stagione, pure nelle difficoltà vissute dalla Jesina, non tutto è da buttare- dice Ciampelli- c’è del buono su cui fare base per ripartire, magari ripescando giocatori che per un motivo o l’altro non sono riusciti a dare il 100%. Allo stesso modo, elementi con cui ho lavorato nelle giovanili a Perugia potrebbero arrivare, è una possibilità ma non è certo una condizione sine qua non».