JESI – Cessione della società oppure, se le ipotesi di trattativa che si sono affacciate non dovessero concretizzarsi, chiavi al Sindaco. Sono le intenzioni di Gianfilippo Mosconi, attuale proprietario della Jesina, virtualmente retrocessa in Eccellenza dopo le indicazioni della Lnd sulle modalità con le quali dovranno concludersi i campionati interrotti lo scorso marzo. Indicazioni che ora dovranno essere ratificate dal Consiglio Federale della Figc il 3 giugno. Che ne sarà della Jesina?
Dice Mosconi: «Sono fortemente deciso a passare la mano. La mia chiara volontà è di cedere interamente. Non mi interessano cessioni di solo parte della società. Questa situazione tiene ferme le trattative che erano state più o meno intavolate e che non possiamo dire di sapere come sarebbero potute andare a finire. Se nulla dovesse andare in porto, credo che non rimarrà altro che rivolgersi al Comune, portando le classiche chiavi al sindaco e chiarendo che io non potrei iscrivere la squadra al prossimo campionato».
Afferma il proprietario del club: «Non posso ancora continuare a sostenere lo sforzo che, pur con tanti errori, mi è stato richiesto in queste due stagioni. Per quanto riguarda le pendenze di questa annata, saranno saldate. Prima possibile». Quanto alla retrocessione, «La nostra classifica sappiamo quale fosse ma speravamo di evitarla. Mi sono sentito con i presidenti di società di altri gironi, faremo tutto ciò che si potrà per farci valere».
Il vicepresidente operativo leoncello Alessandro Cossu, al lavoro per sondare le possibilità di cessione – si parla di interessamenti dal riminese e dell’Abruzzo- aveva detto: «La delusione è tanta. Attendiamo l’eventuale ratifica ufficiale del 3 giugno e poi, a quel punto, muoveremo in caso i nostri passi. Ci aspettano in ogni caso una estate e forse anche un autunno caldi, non credo si potrà ripartire a giocare già da settembre. E ci potrebbe lo stesso essere la possibilità di fare la D». E sul futuro, «Soluzioni locali avrebbero sicuramente la precedenza su tutte. Ma, per ora, non se ne sono fatte avanti. C’è la possibilità di riuscire a trovare la formula per fare in modo che le gestioni precedenti non debbano finire per gravare su chi dovesse decidere di impegnarsi per dare una mano alla Jesina».