JESI – «Non meritavamo di perdere, questo è sicuro. Sapevamo di affrontare un avversario che fa un campionato tutto diverso dal nostro e che lotta per la promozione. Nessuno ci credeva che saremmo andati a Pesaro a fare la partita che invece abbiamo fatto. Meritavamo almeno un punto». Così il tecnico della Jesina Daniele Di Donato dopo lo stop dei leoncelli in casa della Vis Pesaro.
«Siamo stati penalizzati ancora una volta- dice Di Donato- il gol del loro 1-1 era viziato da un fallo di mano, come ci era già capitato a Pineto. Su quella mischia c’era un fallo a nostro favore, non subire il primo gol avrebbe scritto tutta un’altra partita. Incomprensibile come né l’arbitro né l’assistente si siano accorti». Peraltro quella del Benelli è stata una Jesina che ha dovuto affrontare diversi problemi.
«Tavoni era stato male prima della partita, non si sapeva se ce l’avrebbe fatta e per sicurezza abbiamo dovuto far venire in fretta e furia da Jesi il terzo portiere Anconetani. Poi Tavoni ha giocato e ha fatto una buona partita. Parasecoli ha avuto un attacco di febbre, ha provato a restare in campo ma non ce l’ha fatta più e ha chiesto il cambio. Con la sua uscita abbiamo inevitabilmente perso un po’ di equilibri, stava facendo una grande gara». La Jesina aveva iniziato il match senza Gremizzi, acciaccato e in tribuna, e con Trudo in panca, preservato anche in vista dei prossimi cruciali appuntamenti.
Da domenica 25 febbraio al Carotti con Jesina- San Nicolò iniziano infatti gli scontri diretti con le concorrenti per la salvezza. La Jesina potrà giocarsi in casa quelli con San Nicolò, Monticelli, Nerostellati e Agnonese, avrà invece fuori il derby col Fabriano Cerreto.