Jesi-Fabriano

Campagna decoro urbano, Silvia Gregori: «Altro che i cani, c’è gente che usa città e parchi come latrine…»

«Va bene sanzionare chi non raccoglie deiezioni o pulisce dopo la pipì del proprio animale, ma bisogna essere rigorosi anche con quelle persone che nei fine settimana lasciano i loro fluidi in centro città o usano come latrina il Parco del Vallato» sostiene la consigliera comunale

Kelly e Silvia Gregori
Silvia Gregori
JESI – La campagna di sensibilizzazione per il decoro urbano lanciata dal Comune ha già trovato una prima reazione da parte della consigliera comunale Silvia Gregori, da poco, come si sa, fuoriuscita dalla Lega.

In sostanza l’Amministrazione, attraverso l’affissione di manifesti, “invita” a non sporcare l’ambiente urbano, casa di tutti. E anche a tenere d’occhio i propri animali quando ce li portiamo a spasso: niente pipì senza pulire, niente deiezioni senza raccoglierle. Altrimenti scattano le sanzioni se presi sul fatto dalle guardie zoofile. Le quali, per inciso, vigileranno anche sulle condizioni di benessere o meno con le quali conviviamo con i nostri amici animali.

Campagna decoro urbano
Lara Secchiaroli, Cinzia Napolitano, Monica Pierella con i manifesti della campagna per il decoro urbano

«Ho appreso con interesse – commenta Silvia Gregori – che nella lotta al degrado l’Amministrazione ha deciso che verranno sanzionati i possessori dei cani che non saranno in grado di raccogliere i loro escrementi o pulire le loro pipì, credo sia un’iniziativa positiva, ma di fronte a zone cittadine utilizzate come vespasiani, e non parlo di zone isolate ma trafficate come il chiostro di San Agostino o le vie del centro storico, spero ci sia altrettanta severità e sanzioni salate, per non parlare di chi lascia fluidi corporei di ogni tipo nel fine settimana. Ci saranno unità di polizia anche per costoro? O forse questa parvenza di rincorrere un degrado serve in realtà a promuovere una crescita del verde senza pesticidi nei parchi come nel caso del Parco del Vallato, dove i camperisti da sempre hanno il lato della loro casetta usato da extracomunitari come bagno pubblico. Si sa, come diceva De Andrè, “dal letame nascono i fiori”».

Il dubbio, per la consigliera, sta nel fatto che «mi suona non prioritario – sostiene – sanzionare i possessori dei cani e lasciare che alcuni individui usino la città come una latrina. Tra l’altro, con l’arrivo del caldo, questi riversamenti evaporano rilasciando nell’aria non certo note di rosa e mughetto. E allora perché non fare manifesti anche a questo riguardo, sollevando questo velo di ipocrisia e rimettendo ordine ed educazione civica?
Come si dice spesso, quando si parla di animali, prima le persone poi gli animali!».