JESI – Sembra il deserto del Nuovo Messico, almeno così come uno se lo immagina vedendolo in certi film. Dovrà diventare un’oasi. Per la precisione un’oasi felina, «destinata all’accoglienza di gatti che non possono essere integrati nelle colonie feline per accertati problemi fisici, ovvero a cuccioli non adottati». È il campo da calcio “Cleto Merli” della frazione di Mazzangrugno. Una struttura da anni in completo e desolante abbandono, dove l’amministrazione comunale ha deciso di individuare quello spazio per ospitare i gatti randagi che in città il volontariato animalista chiede da anni. La Giunta ha approvato il progetto definitivo.
Una questione riemersa nei mesi scorsi, con tanto di polemiche e raccolte firme di grande successo sui social, nel momento in cui, a causa dell’esito di un contenzioso fra privato e Asur e dei conseguenti lavori in zona, sono finiti a rischio sfratto i mici sia del ricovero autorizzato dal Comune, nei pressi del canile sanitario, sia dell’altra colonia, abusiva ma tollerata dal 2003, sorta poco lontano.
L’accordo del Comune con l’Associazione “I miei amici animali” per il servizio di ricovero, custodia e mantenimento di cani e gatti randagi presenti sul territorio comunale scadrà alla fine del prossimo mese di ottobre. «I gatti randagi oggetto del servizio in questione- spiegano da Piazza Indipendenza- sono attualmente sistemati in alcune strutture situate in Via Zanibelli, in un’area di proprietà dell’ASUR. Tale area dovrà essere sgombrata in quanto l’ASUR procederà in tempi brevi all’esecuzione di alcuni lavori relativi alla realizzazione di una nuova strada di accesso ad una delle proprie sedi. Nel corso di una serie di incontri avvenuti fra l’Assessore all’Ambiente Cinzia Napolitano e le associazioni di volontariato del settore, è maturata la convinzione di dover procedere comunque ad una revisione dell’impostazione del servizio, separando la gestione dei gatti da quella dei cani».
Le norme prevedono che le oasi feline siano recintate, servite da energia elettrica e approvvigionamento idrico, dotate di locali di riparo e zone d’ombra e siano inoltre mantenute a spese dei Comuni, ad eccezione delle cure sanitarie e dei farmaci che sono di competenza dell’ASUR, e gestite tramite convenzioni con associazioni di volontariato, regolarmente iscritte nel registro regionale.
Dopo aver preso in considerazione alcune alternative, infine è stata scelta la soluzione che prevede l’utilizzo dell’ex campo sportivo, di proprietà comunale, in località Mazzangrugno, attualmente inutilizzato. «Tale struttura- spiegano gli uffici- possiede tutti i requisiti richiesti e può comunque essere ulteriormente adattata allo scopo tramite l’esecuzione di piccoli interventi». Prevista una spesa di 10 mila e 500 euro.
Certo è che nell’attuale totale degrado del campo sportivo a stonare è la targa, tutt’ora presente, che ne ricorda l’intitolazione a Cleto Merli. Restano porte e reti, il terreno di gioco regala suggestioni da western o da approdo sulla terra degli alieni. Sfondate le porte degli ex spogliatoi dove, fra cocci di bottiglia e segni di intrusioni, restano i segni dell’attività di un gruppo locale di radioamatori.