JESI – I rapporti tra Stato e mafia saranno al centro dell’incontro tra i ragazzi ospiti del campo “E!State Liberi” nel Podere Tufi di Cupramontana, organizzato da Presidio jesino di Libera, e il Centro Studi Luigi Fabbri di Jesi che ogni anno organizza l’incontro.
Giovedì 19 luglio, dalle 19 nella sede del centro Studi di via Pastrengo, sarà l’occasione per riflettere e confrontarsi sul rapporto tra Stato e mafia sfruttando l’immenso patrimonio letterario degli anarchici jesini (leggi l’articolo). «Partiremo dal libro di Fabio Cuzzola, “Cinque anarchici del sud” – spiega Andres Lombardi del centro Studi – Un’opera che racconta dal punto di vista documentario e narrativo-storico il movimento anarchico degli anni Settanta. Con tracce e documenti custoditi nella sede di via Pastrengo, analizzeremo il rapporto tra Stato e mafia».
Una serata durante la quale si parlerà anche delle stragi consumate in quegli anni: «Rimasta in sordina rispetto ad altre stragi quella dei cinque anarchici della baracca – continua – In sede abbiamo rinvenuto dei numeri del quotidiano Umanità Nova che racconta dell’imminente arrivo dei cinque giovanissimi anarchici di Reggio Calabria che però non arriveranno mai a destinazione. saranno uccisi in un incidente che sembra casuale ma architettato per insabbiare l’inchiesta sul deragliamento del direttissimo Palermo-Torino. Faremo quindi una breve analisi dei documenti e dei titoli presenti nell’archivio-biblioteca, a sostegno della tesi che trova una base comune ed una sinergia storica tra lo Stato e la Mafia, passando per il fascismo».