JESI – Proprio il 21 dicembre scorso Centropagina aveva posto l’attenzione sul canile di Jesi, gestito dall’associazione “I miei amici animali”, da più di un mese senza riscaldamento nè acqua calda.
Con le temperature che si sono registrate e si registrano è facile capire come la situazione non sia più sostenibile, in special modo per gli animali che sono ammalati.
Anche la consigliera comunale Silvia Gregori, Lega Nord, a seguito della segnalazione, ha voluto fare un sopralluogo, ieri mattina 27 dicembre, al canile di via Zanibelli, per rendersi conto personalmente di quale fosse la situazione attuale.
«La difficile situazione che questa struttura sta attraversando purtroppo perdura – osserva Silvia Gregori -, come la mancanza di una caldaia che funzioni (senza staccare la pompa del pozzo) e che distribuisca calore e acqua calda, oltre che ai 70 ospiti del canile tra cuccioli e cani adulti, soprattutto anche alla divisione chirurgica del dottor Claudio Roccetti che non riesce a operare in condizioni decenti e a garantire un normale decorso post operatorio ai cani».
A riprova il fatto che nei giorni scorsi un cane che doveva essere operato è stato dirottato alla clinica veterinaria del dottor Corrado Carotti per garantirgli un normale decorso.
«Si rende necessario, perciò, l’intervento risolutivo da parte dell’Asur per garantire un normale ripristino di condizioni quanto meno essenziali e vivibili sia per i cani che per il personale che vi opera».
Ma il problema non è solo di questa natura. A tutto ciò va aggiunto anche il fatto che «l’energia elettrica puntualmente ogni mercoledì mattina viene interrotta ed è successo proprio quando mi trovavo al canile e ho potuto constatare di persona quanto avviene. Non sono accettabili questi disservizi continuati nel tempo e mi renderò portavoce della questione nell’aula del Consiglio comunale anche perché è straziante vedere questi cani, che aspettano solo di essere adottati, vivere in quelle condizioni, mentre alcuni dei più anziani ormai hanno rinunciato a questo sogno e aspettano solo di morire. Se ci siamo presi una responsabilità nei loro confronti dobbiamo mantenerla, è nostro dovere in qualsiasi modo. Ognuno deve fare la propria parte».