Jesi-Fabriano

Jesi, il cantiere per lo spostamento della fontana è pronto a partire

Entro la settimana operai al lavoro per la traslazione del monumento in piazza della Repubblica, in ottemperanza alle ultime volontà di Cassio Morosetti

Piazza Federico II

JESI – Apre ufficialmente il cantiere per lo spostamento della fontana dei Leoni da piazza Federico II a piazza della Repubblica, la sua collocazione originaria. Oggi, lunedì 8 marzo, la consegna dei lavori alla Dipe Costruzioni srl, ditta di L’Aquila che si è aggiudicata l’appalto. Tempo qualche giorno e gli operai prenderanno possesso dell’area. Tre erano state le offerte pervenute per aggiudicarsi il delicato incarico, quella della ditta abruzzese ha presentato il miglior ribasso. Importo complessivo di circa 380 mila euro.

Il lascito di Cassio Morosetti prevede che la traslazione del monumento sia completata entro il 21 luglio 2021. C’è l’obbligo per quella data, si legge nel lascito testamentario, «di riportare la fontana con i leoni e obelisco in Piazza della Repubblica, ove era sita prima della guerra, lasciandola lì per sempre nel posto ove gli architetti del tempo vollero che fosse; la fontana dovrà essere resa perfettamente funzionante nella sua parte idraulica, allacciata all’acquedotto cittadino». O i due milioni andranno suddivisi fra Lega del Filo d’Oro di Osimo, Fondazione “Opera San Francesco per i poveri” e “Pane quotidiano” di Milano.

I 2 milioni di euro del lascito verranno utilizzati, oltre alla fontana, per sistemare le due piazze oggetto dei lavori, concretizzare il piano di abbattimento delle barriere architettoniche, realizzare la casa della musica e del cinema al teatro Moriconi, arredare gli esterni del nuovo centro per l’alzheimer (sempre finanziato da Morosetti con 800 mila euro).

Il comitato referendario sta intanto ultimando il ricorso e intende depositarlo entro qualche giorno. L’obiettivo è far esprimere i cittadini di Jesi attraverso un referendum abrogativo del via libera all’accettazione del lascito Morosetti arrivato dal consiglio comunale. I contrari intendono impugnare la decisione del comitato dei garanti, che ha bocciato la richiesta di consultazione popolare sulla base delle norme municipali. Nel contempo, stanno raccogliendo contributi dai cittadini per sostenere le spese legali.