JESI – La coltre bianca ha sfiorato anche loro. Che se ne stanno in pace chi a brucare, chi a riposare, chi a sgambare sulla neve.
Non sono vicini il capriolo del Parco del Vallato e le capre, attualmente dimoranti in una casetta di legno presso via Binda, e “assunte” dal Comune per lo sfalcio dell’erba nelle scarpate, nei boschi urbani e negli appezzamenti non attrezzati. Ma stanno vivendo la stessa situazione. Dopo la neve la pioggia.
Le capre, una famigliola di sette animali, hanno “festeggiato” proprio in questi giorni la nascita di tre capretti e, sicuramente, avranno un bel da fare. Considerato che sono in pausa, visto il tempo che tira.
Di loro si occupa Carlo, per conto dell’azienda di Filottrano che le ha messe a disposizione, il quale abita lì a due passi e provvede ai loro eventuali bisogni. Le fa uscire la mattina all’interno del recinto che delimita la zona da ripulire e le fa rientrare, contandole, la sera.
Il tempo è quello che è, la neve caduta ancora non permette lauti pasti erbacei ma il meteo si aggiusterà, prima o poi, e allora tutto rientrerà nella norma.
Nella neve anche le passeggiate del capriolo del Parco del Vallato che si sta avviando al quinto anno di residenza. Animale ormai simbolo del parco stesso.
Si aggira tra i rovi e le sterpaglie che emergono dalla neve, sempre nel suo recinto, con flessuoso andare sul manto nevoso. E ogni tanto ne approfitta per un assaggio.
È sempre curioso e se passi non scappa, ti guarda con i suoi occhioni e, poi, orma su orma, se ne va per la sua strada.