JESI – “Carlo Urbani e il territorio di origine”. Questo è il titolo della mostra che sarà ospitata a Palazzo dei Convegni dal 10 al 25 novembre. «A quindici anni dalla scomparsa del dottor Carlo Urbani abbiamo voluto ricordare quest’uomo – ha detto l’assessora alla Sanità del Comune di Jesi Maria Luisa Quaglieri – Importante il lavoro dell’associazione Aicu (Associazione Italiana Carlo Urbani, ndr) che organizza la mostra fotografica e documentaria». Il taglio del nastro è previsto per sabato 10 novembre alle 10.30 a Palazzo dei Convegni con il sindaco Massimo Bacci, la sindaca di Castelplanio Barbara Romualdi, l’assessora Quaglieri, il presidente dell’Aicu Tommaso Urbani, figlio di Carlo Urbani, e Francesco Vintrici per l’associazione.
Sempre sabato alle 11.30 a Palazzo Bisaccioni, sarà consegnato il Premio Carlo Urbani giunto alla terza edizione: parteciperanno l’onorevole Laura Boldrini, Tommaso Urbani, Alessandro Verona referente medico dell’Unità di migrazione Intersos e Sandra Carozzi presidente della Fondazione De Carneri. «La figura di mio padre continua ad essere ricordata in tutto il mondo: sono appena rientrato da Taiwan dove ho partecipato ad una serie di iniziative – ha ricordato Tommaso Urbani – Sono i piccoli gesti a guidarci».
Carlo Urbani è morto il 29 marzo del 2003. «Nel mese di febbraio aveva visto un paziente che aveva una malattia sconosciuta, fu proprio lui a capire che c’era qualcosa di anomalo – ha raccontato Gianfranco Biancini, vicepresidente dell’Aicu – Mise a punto un protocollo che ancora oggi è un punto di riferimento in caso di pandemie: l’ebola è stata sconfitta con il protocollo di Carlo Urbani».
La mostra (da martedì a venerdì dalle 16.30 alle 19.30, sabato e domenica e festivi 10.30-13 e 16.30-19.30) sarà divisa in quattro settori, come era stata proposta al Museo Omero di Ancona all’inizio dell’anno (leggi l’articolo). La prima parte sarà dedicata alla storia del medico di Castelplanio e alla Sars, saranno poi raccontate le sue passioni come la musica, la cucina e la fotografia, quindi gli affetti e la sua professione per finire con le speranze di Carlo Urbani. «La moglie Giuliana ha messo a disposizione lo smoking che ha utilizzato Carlo per ritirare il Premio Nobel per la Pace che ha ritirato nel 1999 ad Oslo come presidente di Medici senza Frontiere» ha concluso Biancini. Il Premio Carlo Urbani quest’anno sarà conferito a Sergio Cotugno del progetto Intersos e Maria Antonietta Purgatorio per il progetto Pemba-Tanzania.
La mostra ospiterà anche eventi collaterali: il 16 novembre “Ricerca e innovazione al servizio della società” con il rettore dell’Università di Urbino Claudio Pettinari (Palazzo dei convegni ore 17,30); il 23 novembre ore 17.30 ci saranno Fabio Ragaini, Federico Pandolfi, Giorgio Scalise, Riccardo Grifoni e Gianni Genga per un confronto su “Dalla terra di origine verso il mondo”; il 25 novembre, ore 16.30, sarà la volta di suor Anna Maria Vissani, don Mariano Francesco Vintrici per parlare di “Carlo Urbani, Una luce di pace”.