«La situazione è tragica». Non usa mezzi termini il sindaco di Morro d’Alba Enrico Ciarimboli nel definire cosa sta accadendo tra le mura della Casa di riposo comunale, dove appena 10 giorni fa l’80% degli ospiti risultava positivo al Covid-19 con un operatore asintomatico. Ad oggi c’è stato un netto peggioramento della situazione, tanto che il Gores regionale ha richiesto l’intervento dei medici militari al Comitato operativo Interforze che nei prossimi giorni, dopo una verifica delle necessità assistenziali, dovrebbe inviare dei team di medici e infermieri a sostegno dell’Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) già presente in struttura.
Oggi la casa di riposo è al collasso con la quasi totalità degli ospiti positivi al Coronavirus. Ventuno su 22 sono risultati contagiati, purtroppo nei giorni scorsi si è registrato anche un decesso per Covid. Attualmente sono otto i ricoverati in ospedale (uno a Chiaravalle, uno a Villa Serena e gli altri al “Carlo Urbani” di Jesi). Unica nota positiva, in questo che sembra più un bollettino di guerra che un aggiornamento sulla malattia, la negativizzazione di un ospite della struttura che era stato ricoverato in ospedale qualche giorno fa ma a causa di una bronchite. Presto potrà essere dimesso.
Lunedì 25 gennaio tutti gli anziani saranno di nuovo sottoposti a tamponi. Si sta facendo davvero il massimo per gestire la situazione, drammatica, anche per quanto riguarda l’assistenza. L’Usca sta monitorando tutti i pazienti rimasti in struttura, la Asur ha assunto un altro medico per dare rinforzo all’Unità speciale, ma nel frattempo si sono contagiati altri cinque dipendenti (si tratta di 4 Oss-operatori socio sanitari, di cui uno più grave ricoverato in ospedale e un infermiere). «La situazione è tragica – spiega il sindaco di Morro d’Alba Enrico Ciarimboli – speriamo che presto arrivino rinforzi. E’ stato fatto un buon lavoro da parte del distretto che ci ha garantito turnazioni di infermieri ventiquattrore su ventiquattro. In questo contesto, c’è una cosa che mi fa arrabbiare molto: cioè che non sono disponibili i vaccini per gli operatori, mentre vediamo sui social le foto e i selfie degli amministrativi dell’Asur che ce l’hanno. Dovrebbero essere messi a disposizione prioritariamente a chi sta in prima linea soprattutto nelle Rsa, Case di riposo e ospedali».