Jesi-Fabriano

Carrozzeria Sbaffi, luogo d’incontro fra tecnologia e storia

Auto vecchie e nuove attendono fianco a fianco il proprio turno nell'officina di Castelbellino, smaniose di poter tornare in strada. Ecco cosa ci racconta il titolare Gabriele Sbaffi dopo la chiusura forzata per l'emergenza coronavirus

La carrozzeria Sbaffi

CASTELBELLINO – Futuro, presente e passato si incontrano in officina. Auto vecchie e nuove attendono fianco a fianco il proprio turno, smaniose di poter tornare in strada. Alla Carrozzeria Sbaffi di Castelbellino convivono questi due mondi, che richiedono strumentazione, attrezzi e sensibilità differenti. «Con le auto di ultima generazione possiamo avvalerci dei computer per risolvere i problemi, mentre con i veicoli d’epoca si lavora di esperienza e intuizione. Senza dubbio, la mia passione per questo lavoro è nata proprio da quest’ultimi». Gabriele Sbaffi ha riaperto da circa due mesi, dopo le settimane di chiusura forzata a causa dell’emergenza coronavirus.

«Il covid è stato molto pesante per le attività come la mia – racconta il titolare della carrozzeria -. Potevamo persino tenere aperto, ma vi erano difficoltà anche nell’approvvigionamento dei materiali, oltre a non esserci clienti in giro. Il settore ha registrato un considerevole calo degli ordini, la crisi si sente. Speriamo insomma che la ripresa sia rapida. Si è provato a fare qualcosa a livello governativo, ma non basta».

Aperta dal 1984, la carrozzeria Sbaffi, specializzata nella riparazione e verniciatura delle auto, si è rinnovata molto negli anni. «Inizialmente eravamo due soci – ricorda Gabriele Sbaffi -, poi il mio collega ha scelto di occuparsi di altro. Così sono rimasto solo. Importantissimo, per me e per l’attività, è stato mio padre, che nel momento in cui è andato in pensione è venuto a darmi una mano. Ha imparato il mestiere da adulto ed è stato sempre un appoggio prezioso qui dentro, una persona della quale mi potevo fidare. Fino a tre anni fa contavo su di lui per le varie incombenze, poi non è più riuscito a venire, e lo scorso anno, purtroppo, è morto. Manca molto il suo apporto in officina e in ufficio».

Capitolo a parte meritano le auto d’epoca ( e ogni tanto qualche ciclomotore). «Personalmente le adoro – riferisce Sbaffi -. Ciascuna di esse ha una sua storia e richiede attenzioni particolari. I proprietari sono giustamente molto pignoli. Serve un approccio differente anche fra due veicoli dello stesso identico modello. È la parte di questo lavoro che mi affascina di più».