CASTELBELLINO – Lavori socialmente utili in cambio di un piccolo rimborso spese per le persone senza lavoro, o comunque con situazioni economiche disagiate, e i pensionati. È il bel progetto che l’amministrazione comunale di Castelbellino sta portando avanti ormai da qualche anno, riconfermato anche per questo 2018.
Considerati i riscontri estremamente positivi che lo stesso servizio ha ottenuto in passato, in termini sia di manutenzione del territorio e del verde pubblico e di gestione dell’assistenza scolastica, sia di benefici agli operatori stessi, i quali acquisiscono un ruolo attivo nella società, il sindaco Andrea Cesaroni e gli assessori hanno deciso di prorogarne l’efficacia.
Il progetto è rivolto, come detto, ai pensionati, con i quali è nato una decina di anni fa, e a quanti hanno difficoltà a trovare un lavoro stabile, persone over 45 in particolare, vale a dire le più penalizzate dalla crisi economica. Prima ancora che si parlasse di reddito di cittadinanza, e quant’altro, Castelbellino si era già mosso in tal senso.
«Queste persone ci danno una grossa mano nelle manutenzioni, nel decoro dei parchi, nella pulizia e nell’assistenza scolastica – spiega il sindaco Cesaroni -. Inizialmente il progetto era pensato per i pensionati poi, con l’avvento della recessione economica, abbiamo deciso di estenderlo anche alle persone in difficoltà economiche, così da coinvolgerli attivamente, con l’obiettivo di trasmettere a tutta la comunità l’importanza di prendersi cura del proprio quartiere. In tanti venivano a chiederci un lavoro, o aiuti nel pagare le bollette e pacchi alimentari. Abbiamo così pensato che sarebbe stato più costruttivo per la collettività, e probabilmente meno umiliante per loro, renderli parte attiva del Comune. Al momento sono una quindicina le persone che partecipano al progetto e per alcuni questo piccolo rimborso spese è molto importante. Fortunatamente nell’ultimo periodo le richieste sono diminuite, intravediamo timidi segnali di ripresa e il merito è della forza delle nostre piccole aziende che si sono rimboccate le maniche».