CASTELPLANIO – Un impianto di trattamento dei rifiuti da spazzamento stradale. È quanto potrebbe sorgere nella zona industriale di Pozzetto. L’amministrazione guidata da Fabio Badiali ha infatti dato la propria disponibilità a prendere in considerazione l’ipotesi avanzata dall’Ata rifiuti. Ma politica e cittadini non ci stanno.
«Stiamo valutando anche altri siti – fa sapere il sindaco Badiali, che ricorda i potenziali benefici economici per la comunità derivanti da tale struttura, superiori in linea teorica al milione di euro -. Il discorso è assolutamente aperto e non è stato deciso nulla». Il Primo Cittadino, favorevole all’insediamento dell’impianto, si è recato anche a Prato, dimensionalmente maggiore rispetto a quello che si vorrebbe realizzare a Castelplanio, per comprenderne il funzionamento e l’impatto nell’area circostante. «Ho parlato con dei cittadini per capire se nei tre anni di attività ci fossero stati problemi, tipo emissioni maleodoranti o rumori, e mi hanno risposto di no», evidenzia il sindaco.
Non è d’accordo il neo Comitato per la tutela di Castelplanio secondo cui il sito individuato non sarebbe idoneo a ospitare un impianto del genere perché troppo vicino in linea d’aria alle abitazioni (le prime distano solo 100 metri) e al corso d’acqua che scorre a confine del sito stesso.
Alza la voce anche la Lega. «Purtroppo – tuona il consigliere regionale Sandro Zaffiri -, si tratta di più di una ipotesi a ragione del fatto che è stato lo stesso primo cittadino di Castelplanio, Fabio Badiali, ad avallare il progetto, definendo non pericoloso l’impianto, anche a seguito delle indagini preventive dell’ATA. La posizione del Carroccio non può che essere quella di contrarietà ad un progetto dissennato e, nel contempo, di vicinanza ai cittadini. Un progetto che oltre ad essere scellerato è contrario alle tradizionali posizioni delle associazioni ambientaliste che, però, ad oggi, sembrano ancora non aver preso le distanze dalla strada intrapresa dal sindaco. Si tratta, inoltre, di scelte che farebbero ripiombare quell’area territoriale (Moie si trova nelle immediate vicinanze) ai tempi in cui era di fatto la discarica dell’intera provincia di Ancona”».