CASTELPLANIO – Intense le emozioni, ieri sera 29 marzo, nella sala polivalente di Castelplanio dove è andato in scena “Carlo Urbani, la voce di un fiore di loto”, rappresentazione che ha ripercorso il viaggio di una vita, con parole, note e immagini del celebre medico che riuscì ad identificare la Sars rimanendone vittima nel 2003 ed a cui è dedicata la giornata regionale del 29 marzo.
L’iniziativa, promossa da Comune, Assemblea Legislativa delle Marche insieme all’Aicu e alla famiglia Urbani, ha visto una grande partecipazione di pubblico, con il sindaco Fabio Badiali a portare i saluti e annunciare l’apertura entro l’estate del museo interattivo dedicato al medico, esprimendo poi gratitudine al Consiglio regionale per le risorse che saranno stanziate in occasione del ventennale della scomparsa per attività di promozione sulla figura del medico rivolte al mondo della scuola. Presente in sala – insieme ai consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo e Chiara Biondi – anche il prefetto di Ancona, Darco Pellos, che ha sottolineato come Carlo Urbani faccia parte a pieno titolo di quella parte migliore della comunità, solidale e vicina agli ultimi.
La serata è poi entrata nel vivo con le parole di Carlo Urbani e della moglie Giuliana, attraverso le voci affidate a Paolo Pirani e Lucia Santini, accompagnati al violino da Marco Santini. Momenti di forte intensità, dove è emersa nitida la figura di un uomo di grandissimo spessore e con valori profondi, curioso e attento, in giro negli angoli più poveri e remoti del pianeta a provare a sconfiggere malattie e ingiustizie sociali, insieme a Medici senza Frontiere di cui era diventato presidente per l’Italia. Proprio l’attuale presidente, Claudia Lodesani, ha voluto essere presente per ribadire il sogno di Carlo Urbani: che tra 50 anni non esista più Medici senza Frontiere. La condizione è che non vi saranno più povertà e malattie in giro per il mondo.
Finale emozionante con Luca Urbani a trasmettere il ringraziamento della famiglia, ricordando che il desiderio del papà – permettere ai figli di conoscere il mondo e le sue fragilità – trova oggi concretezza nel suo impegno in Africa e in quello del fratello Tommaso impegnato in vari paesi del mondo. E poi l’insegnante di Recanati Ilenia Severini, a portare una delle testimonianze del mondo della scuola legate a Carlo Urbani a cui molti plessi ed Istituti comprensivi sono oggi intitolati. Proprio a questi ragazzi è in particolare dedicato il museo in costruzione a Castelplanio, affinché possano entrare direttamente in contatto con materiali, documenti e immagini di quest’uomo, giusto tra i giusti.