Jesi-Fabriano

Catalin Burcea con «la paranoia delle invasioni dei migranti»

L'iniziativa è promossa dall'associazione culturale AltroQuale nell'ambito della rassegna "Visioni Contemporanee". Il video dell'artista presentato, mai proiettato in Italia fino ad ora, si trova a Palazzo Pianetti fino al prossimo 14 maggio

Dettaglio dell'opera di Catalin Burcea

JESI – La Galleria di Arte Contemporanea di Palazzo Pianetti ospita l’artista rumeno Catalin Burcea con il video “It’s still silence beyond the waters” (2017).

In mostra fino al prossimo 14 maggio dal martedì alla domenica 10-13 e 16-19, Burcea è l’ultimo dei quattro artisti internazionali che l’associazione culturale AltroQuale ha invitato a Jesi nell’ambito della rassegna “Visioni Contemporanee”. Al centro della visione dell’artista classe ’66 i sistemi e i metodi di manipolazione, specie in ambito politico. Burcea vive e lavora a Bucarest dove ha studiato all’Università delle Arti e ha partecipato a numerose mostre, in sedi come il Museo d’Arte Contemporanea della città Car Essen e il Centro per l’Arte Contemporanea Ujazdowski Castle Warsaw. Ha co-fondato lo spazio espositivo Alert studio a Bucarest.

Recentemente ha preso ad osservare l’impatto politico-culturale dell’immigrazione verso l’Europa. «E proprio su questo spunto – dicono gli organizzatori – ha realizzato il video in mostra a Jesi, mai esposto prima d’ora: con le immagini del mare, Burcea affronta la paranoia che circonda ogni discorso sulle invasioni. I confini della Romania costituiscono una parte della frontiera orientale dell’Unione, e sono marcati e “protetti” dalle acque del Danubio a Sud, del Mar Nero a Est. Nel video appaiono immagini di natura riprese nel 2016 sul Danubio e sul Mar Nero, accostate alla parola “Silenzio” ripetutamente e inutilmente scritta con l’acqua su un foglio di carta bianca in rumeno, russo e arabo».

L’ultimo piano di Palazzo Pianetti, grazie all’impegno dell’associazione AltroQuale presieduta da Cristiano Berti, ha già le mostre di Can Sungu, Tanja Ostojic e Ulrike Solbrig.