JESI – «Massima attenzione su Caterpillar». A garantirlo sono i parlamentari Cinque Stelle del territorio Mauro Coltorti (jesino, presidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti del Senato), la deputata Patrizia Terzoni e il senatore Sergio Romagnoli della Commissione Lavoro del Senato.
«La crisi della Caterpillar di Jesi – dicono – è la crisi di oltre 250 lavoratori e delle loro famiglie. A seguito delle pressioni svolte dai politici del Movimento 5 Stelle la questione è finalmente approdata al Mise grazie all’interessamento della vice Ministra Alessandra Todde (M5S) che ha deciso di seguire direttamente la vertenza, dopo lo stallo conseguente alla decisione del Ministro Giorgetti di fare trattare la crisi aziendale dalla Presidenza della Regione».
Evidenziano i parlamentari: «La situazione è estremamente complessa perché si inserisce in un momento di forte crisi economica conseguente all’epidemia a cui si sono aggiunti negli ultimi mesi i problemi legati all’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia con rincari che gravano sulla filiera produttiva talora anche superiori al 40%. In questo contesto si sono registrati tre interessamenti all’azienda che comunque necessitano ancora di approfondimenti».
Ci sarebbe, forse, uno spiraglio. «L’azienda si è detta disponibile a chiudere la procedura di licenziamento e ad accedere alla cassa integrazione straordinaria se si raggiunge un accordo. Ovviamente il Mise ed il Ministero del Lavoro hanno chiesto l’impegno dell’azienda a garantire la continuità produttiva e occupazionale e comunque ad essere messa al corrente degli eventuali processi di cessione che si palesassero. Sappiamo che non sono informazioni che possono rincuorare gli operai ma è comunque un segnale che c’è forte attenzione sulla vicenda».
Nella nuova settimana ci si attende, finalmente, la convocazione di un secondo incontro davanti al Mise per la vertenza della fabbrica jesina. In arrivo anche l’appuntamento in Tribunale con l’apertura della discussione della denuncia presentata dai sindacati per comportamento antisindacale dell’azienda: una eventuale pronuncia favorevole del giudice, anche nel caso in cui dovesse arrivare oltre il 23 febbraio, azzererebbe tempi e effetti della procedura di mobilità avviata dalla multinazionale e in scadenza a tale data.