Jesi-Fabriano

Caterpillar, il giudice: «Condotta antisindacale». Ma non revoca la procedura dei licenziamenti: nuova scadenza il 10 marzo

La firma in Regione della proroga. A Fiom Cgil a titolo di risarcimento del danno per il non avere l'azienda adempiuto agli obblighi di informazione 50 mila euro. «Ne verrà decisa la destinazione, ci riserviamo di opporci»

L’avvocato Franco Focareta della Fiom con Tiziano Beldomenico e una rappresentanza dei lavoratori della Caterpillar in tribunale

JESI – Caterpillar ha tenuto una condotta antisindacale ma nessuna revoca della procedura di licenziamento avviata, e ora posticipata di 15 giorni, dalla multinazionale americana. È la decisione del giudice del lavoro di Ancona, dopo il ricorso che era stato presentato dalle organizzazioni sindacali che, ora, annunciano che potrebbero presentare sulla mancata revoca opposizione. Intanto, dopo ciò che è emerso ieri, 21 febbraio, al Mise, oggi in Regione la firma della proroga della procedura: nuova scadenza il 10 marzo.

La firma in Regione
La firma in Regione dell’accordo sulla vertenza Caterpillar (Foto: Maurizio Rillo)

«Esprimiamo soddisfazione – fanno sapere in una nota congiunta per Fiom Cgil Mirco Rota, della segreteria nazionale, e Tiziano Beldomenico, segretario generale Marche – per la sentenza del Tribunale di Ancona che ha accertato la condotta antisindacale della Caterpillar consistita nel non avere tempestivamente adempiuto agli obblighi di informazione preventiva previsti dal contratto collettivo nazionale di settore e dall’accordo integrativo aziendale con riferimento alla decisione di cessazione dell’attività produttiva del sito di Jesi e di avvio della procedura di licenziamento collettivo».

«La sentenza – proseguono – nell’accogliere il ricorso depositato dalla Fiom di Ancona, ha riconosciuto ancora una volta e quindi con valore generale l’importanza del diritto di informazione contenuto nei contratti nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e ha condannato la Caterpillar a corrispondere alla Fiom, a titolo di risarcimento del danno, la somma di 50 mila euro, di cui verrà decisa la destinazione».

Conclude il sindacato: «Questa decisione, pur accertando la condotta antisindacale della Caterpillar in violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, non revoca tuttavia la procedura di licenziamento collettivo. Pertanto, ci riserviamo di presentare nei tempi previsti opposizione alla sentenza. Riteniamo sia una prima vittoria per le lavoratrici e i lavoratori, che in questi mesi hanno messo in campo una resistenza straordinaria. Ringraziamo per l’ottimo lavoro il collegio legale della Fiom. Ora occorre dare seguito agli impegni presi per una soluzione industriale che garantisca la ripresa produttiva e la continuità occupazionale nello stabilimento di Jesi per tutti i lavoratori».

Dopo gli sviluppi, intanto, della vicenda, il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi commenta: «L’interessamento della Imr e la sospensione della procedura di mobilità per i lavoratori di Caterpillar aprono uno spiraglio per una soluzione positiva della crisi che, fino a poche settimane fa, sembrava lasciare poche speranze al possibile salvataggio del sito industriale jesino. Ora inizia una nuova fase, resa possibile anzitutto dalla determinazione con cui i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali hanno resistito al tentativo del management di Caterpillar di cancellare un pezzo di storia del nostro territorio, senza alcun riguardo per il futuro di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie. Una determinazione che ha trovato sponda anche nella politica regionale, che mettendo al bando ogni divisione, ha agito unita affinché la vertenza assumesse la valenza nazionale che meritava, portandola al tavolo del Mise. Siamo consapevoli che resta ancora molto da fare, che ci sarà da avviare un nuovo progetto di riconversione industriale, ma l’idea di avere oggi una prospettiva concreta, soprattutto dopo i timori degli ultimi mesi, ci consente di guardare con cauto ottimismo alla strada che abbiamo di fronte».