Jesi-Fabriano

Istruzione per adulti, nei CPIA campanella al via ma non per tutti

Riparte l'attività didattica nei centri della provincia. Delle quattro sedi associate, bene Jesi e Fabriano, trattative in corso a Senigallia, locali inagibili ad Ancona

Non suonerà la campanella ma sta per iniziare l’anno scolastico anche per gli adulti che si rimettono in gioco per conseguire un titolo di studio collegato alla scuola dell’obbligo, e per gli stranieri che devono raggiungere un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana. Parliamo dei Centri provinciali di Istruzione per Adulti (CPIA), che nella provincia di Ancona hanno una sede legale ad Ancona, con funzioni di amministrazione, e quattro punti di erogazione di primo livello, che corrispondono agli ex Centri Territoriali Permanenti (CTP) di Ancona, Jesi, Fabriano e Senigallia.

I Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, sono scuole statali istituite dal Ministero della Pubblica Istruzione con DPR 29 ottobre 2012, n. 263; offrono servizi e attività per l’istruzione in età adulta e si rivolgono a cittadini italiani e stranieri di età superiore ai 16 anni. La formazione è prevista anche per i giovani che hanno compiuto il 15° anno di età e che sono sottoposti a provvedimenti penali da parte dell’Autorità Giudiziaria, per questo nella provincia di Ancona i servizi del CPIA si svolgono anche in due sedi carcerarie, la Casa circondariale di Montacuto di Ancona, e la Casa di reclusione di Barcaglione di Ancona.

Si tratta di istituti che, oltre a svolgere attività di recupero di cicli scolastici non completati e corsi di lingue comunitarie, svolgono esami di lingua italiana finalizzati all’ottenimento della cittadinanza da parte dei cittadini extraeuropei. Nelle sedi degli ex CTP si realizzano: percorsi di primo livello- primo periodo didattico, finalizzati al conseguimento del titolo conclusivo del 1° ciclo di istruzione (ex licenza media); percorsi di primo livello- secondo periodo didattico, finalizzati al conseguimento della certificazione delle competenze dell’obbligo scolastico; percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, destinati agli adulti stranieri, finalizzati al conseguimento di un titolo attestante il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, elaborato dal Consiglio d’Europa; percorsi di alfabetizzazione funzionale (lingue straniere e informatica), come ampliamento dell’offerta formativa, destinati alla popolazione adulta interessata a migliorare e a potenziare le proprie competenze linguistiche e/o informatiche. Tra le varie opportunità e servizi erogati, i percorsi di istruzione più gettonati sono quelli collegati al conseguimento della ex licenza media e quelli di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana.

Per il CPIA della nostra provincia, le iscrizioni sono ancora in corso ed è difficile, al momento, conoscere con precisione il volume di questa particolare popolazione scolastica. Ogni anno si parla comunque di centinaia di iscritti. Per ora si sta lavorando per garantire spazi sicuri e il rispetto delle normative anti Covid-19, e per garantire la didattica in presenza perché per questa particolare fascia di studenti – in larga parte stranieri – la didattica online non ha retto la prova. Durante i mesi di lock-down, infatti, solo una percentuale ridotta di persone è riuscita a seguire le lezioni online, spesso per la difficoltà di avere una connessione o un computer disponibili.

In una situazione tanto delicata, non tutte le sedi associate hanno avuto la stessa fortuna. Nella maggior parte dei casi, i CPIA sono ospitati all’interno di edifici scolastici sede anche di licei, istituti tecnici e scuole professionali; per le note esigenze legate al distanziamento sociale, in questi edifici le aule destinare ai ragazzi hanno occupato ogni possibile locale – biblioteche, laboratori, spazi comuni – occupando quindi spazi tradizionalmente utilizzati dagli studenti adulti nei corsi pomeridiani e serali.

Il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti a Jesi

La più fortunata è la sede del CPIA di Jesi, già ubicata nei confortevoli spazi dell’I.I.S. “Marconi Pieralisi” in via Raffaello Sanzio, che ha potuto non solo conservare le aule già allestite nell’ultimo piano, ma potrebbe disporre anche all’occorrenza di un’ulteriore aula. Spazio ce n’è, e già attrezzato.

A Fabriano, si lavora alacremente per traslocare la sede associata dal Liceo Scientifico “Volterra” alle nuove aule ricavate all’interno dell’I.I.S. “Morea Vivarelli”. Per gli studenti adulti di questa città, la campanella suonerà a breve per la didattica in presenza.

Problemi a Senigallia, dove si cerca una soluzione per la sede associata del CPIA che fino allo scorso marzo ha svolto le sue lezioni nei locali dell‘I.I.S. “A. Panzini”; l’alberghiero conta una popolazione studentesca molto numerosa e sta occupando ogni possibile spazio per sistemare i propri ragazzi. La convivenza con la formazione per gli adulti non è scontata e sono in corso trattative serrate.

Difficile la situazione ad Ancona, con il CPIA ufficialmente trasferito all’ex Nautico ma in gravi difficoltà. Fino all’anno scolastico 2019-20 la sede del CPIA di Ancona era a Torrette, nell’edificio dell’Istituto Volterra-Elia. Ospitava circa 800 studenti, 11 docenti, 2 assistenti amministrativi, 2 collaboratori scolastici. Per far posto alle esigenze didattiche del Volterra-Elia, già nell’ottobre 2019 – dunque in era pre-Covid – il Comune di Ancona aveva deciso di trasferire il CPIA presso l’ex Istituto Nautico, lungomare Vanvitelli. Con il nuovo anno scolastico si dovrebbe dunque ripartire con le nuove aule sistemate all’interno dell’edificio al porto, ma il trasferimento è in alto mare.

Lo denuncia Lidia Mangani, presidente del comitato Proteo Fare Sapere Marche, ex dirigente scolastica e con un’esperienza politica alle spalle. Per la Mangani «c’è una scuola ad Ancona che il 14 settembre non riaprirà, a cui è stata tolta anche la sede. Si tratta del Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti (Cpia). E’ una scuola statale, frequentata da cittadini italiani e stranieri di età superiore ai 16 anni che non sono in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, oppure da immigrati che frequentano corsi di apprendimento della lingua italiana. Quest’anno il Cpia è stato sfrattato per far posto ai maggiori spazi necessari per le classi del Volterra-Elia». «Dal 1° settembre – prosegue la Mangani – dovevano iniziare le iscrizioni, ma è risultato impossibile prenderle, perché il Cpia di Ancona è attualmente privo di ufficio, telefono, connessione internet. Dal 14 settembre dovrebbero iniziare le lezioni, ma non sarà possibile perché nessuno ha provveduto a dare loro delle aule. Il Comune di Ancona, con delibera di giunta dell’ottobre 2019, d’intesa con la Provincia, aveva individuato come nuova sede l’Istituto Nautico al porto, ma i lavori di adattamento non sono stati fatti e risulta pertanto non agibile. Nei mesi scorsi il Comune aveva comunicato che stava individuando un’altra sede, forse provvisoria, consentendo l’utilizzo di alcune aule della scuola Fermi di Torrette, ma queste aule, per altro insufficienti, non sono state ancora attrezzate ed assegnate. Non è accettabile che tutto questo avvenga nel silenzio generale, come se fosse normale. Il Cpia di Ancona deve avere al più presto una sede adeguata e attrezzata per poter svolgere la sua attività formativa».

© riproduzione riservata