JESI – Le simpatiche caprette utilizzate per lo sfalcio delle erbe sono sparite dal centro di brucatura sperimentale di Jesi di via Binda, in attesa del nuovo appalto. Sono tornate presso la cooperativa che le metteva a disposizione del Comune per mantenere in ordine il verde pubblico e la casetta di legno che le ospitava è rimasta vuota.
Di quel posto vacante hanno approfittato i vandali che hanno devastato le strutture e trasformato il rifugio delle caprette in un bivacco.
Ad accorgersi della situazione di degrado e di pattume di via Binda, al confine con via Kolbe, è stato un cittadino che, facendo una passeggiata nel verde, si è invece trovato di fronte (e ha fotografato, mettendoci gentilmente a disposizione gli scatti) uno scenario desolante: l’ex area attrezzata piena di rifiuti, cartacce, involucri di patatine, bottiglie di plastica, residui di cibo, lattine di birra… resti di un fuoco acceso sul tavolo di legno, mobili divelti e spaccati, gettati in mezzo al terreno.
Il cittadino, indignato per quello scempio in un’area un tempo visitata anche dai bambini e dalle scolaresche per ammirare il lavoro paziente e certosino delle caprette, ha postato in Rete le immagini. Ma quel che appare alla vista è un’assoluta mancanza di civiltà. «Una situazione generata da gruppi di giovani locali che oltre a ridurre l’ex area attrezzata un porcile, creano situazioni anche di pericolo accendendo fuochi» scrive il cittadino, sollecitando controlli visto che la zona è molto vicina alle abitazioni e ad un Oratorio.