JESI – Rifiuti a cielo aperto, cestini divelti, cartacce e immondizia sparsa nel campetto da basket e sulle gradinate. E pensare che un tempo gli impianti sportivi del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” di Jesi erano il cuore pulsante dello sport estivo e di iniziative parallele per rendere vivace una parte della città poco lontana dal centro. Poi con il tempo e con lo spegnersi di certe attività, gli impianti sportivi hanno perso quella connotazione di palcoscenico di eventi per assumere piuttosto una dimensione prettamente sportiva, per allenamenti e saggi.
Un tempo, un custode garantiva l’ordine della zona e assicurava che il parco e gli spazi riservati agli sport fossero sempre puliti. Nel corso del tempo questa figura è venuta a mancare proprio per limiti di età e adesso gli impianti di via Martin Luther King con la chiusura delle scuole sono stati resi fruibili alla cittadinanza e alle società sportive. Una decisione che il Comune ha assunto affidando l’area e la sua tutela al senso civico di ciascuno e alla responsabilità delle società che quotidianamente fanno allenare i propri iscritti. Ma a volte il famoso senso civico viene meno e allora spuntano scene poco edificanti come quelle che si è trovato di fronte un ragazzo di Jesi che era andato all’impianto per fare attività fisica e preso dallo sconforto ha deciso di pulire tutto.
«Mi sono preso un paio d’ore per ripulire tutto – ci racconta Andrea Barchiesi, 31 anni – ho raccolto le cartacce, la plastica, svuotato tutti i bidoni nel cassonetto dell’indifferenziata che poi ho portato verso la strada, vicino al palascherma. Mi sembrava la cosa più sensata invece che mettermi a fare attività fisica in mezzo allo sporco».
All’iniziativa del giovane jesino plaude anche l’assessore allo sport del Comune di Jesi Ugo Coltorti. «Ringrazio vivamente questo ragazzo che ha avuto un grande senso civico e ha fatto le veci di qualcun altro, spero che sia di esempio per gli altri – dice l’assessore – se tutti facessimo come ha fatto lui quando ci troviamo di fronte a immondizia gettata fuori dai contenitori, dimostreremmo un alto senso civico che purtroppo però cozza contro una maleducazione incombente. Un tempo gli impianti di via Martin Luther King erano fiore all’occhiello di Jesi per iniziative e attrattive. Adesso abbiamo deciso di rendere la zona aperta alla cittadinanza, confidando nel senso di responsabilità di tutti. Abbiamo dato la possibilità alle società sportive di Jesi di far allenare i propri iscritti nelle diverse aree dell’impianto: sia nella pista di pattinaggio con lo Skating club, che i ragazzi del Club Scherma, l’Aurora nel campetto da basket (hanno pensato loro a installare l’idonea pavimentazione) e una palestra che fa esercitare al calisthenics.
Il Comune garantisce la pulizia delle aree e il taglio dell’erba. Sapere che qualcuno ha divelto i cestini – che non erano stati svuotati – e ha sparso pattume nelle varie piste dove dei ragazzini dovrebbero allenarsi mi indigna e mi fa arrabbiare. Verificherò la situazione per capire se è stato un singolo episodio ma se dovesse emergere una pessima abitudine, purtroppo dovremmo cambiare atteggiamento e chiudere l’impianto facendo entrare solo le società che ne faranno richiesta in determinati orari. Una decisione drastica cui spero di non dover arrivare. Per ora – conclude Coltorti – mi sento di dire a tutti di fare come il nostro concittadino e vivere gli spazi cittadini con più senso di appartenenza».